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Milano- Cortina 2026 questa volta finisce sui giornali non per i presunti sprechi quanto per un sabotaggio che la pista di bob, skeleton e slittino di Cortina d’Ampezzo ha subito nella notte tra il 20 e 21 febbraio. L’opera, la cui realizzazione è stata una tra le più discusse per il sacrificio di centinaia di larici secolari, avrebbe dovuto essere consegnata nell’ottobre scorso, ma è tuttora in lavorazione con una spesa che è lievitata da 46 milioni di euro a quasi 125milioni.
La denuncia dei danni è stata presentata da Simico, il comitato che si occupa delle infrastrutture dei prossimi giochi invernali, che ha spiegato che “un tubo di refrigerazione è stato staccato e ritrovato in mezzo alla strada, bloccando la circolazione delle auto e creando notevoli disagi ai lavori del cantiere dei Giochi olimpici e paralimpici Milano Cortina 2026, anche in vista del sopralluogo del Cio, previsto per lunedì 24 febbraio”
Un vero e proprio atto proteso a boicottare i lavori o come sostiene più di qualcuno, il maldestro tentativo di chi ha voluto per forza l’opera, per giustificare i ritardi di realizzazione ed il possibile inutilizzo. In ogni caso come ha sottolineato il Commissario del Governo, Fabio Saldini “un atto irrispettoso nei confronti di coloro che stanno profondendo energie giorno e notte affinché l’opera venga realizzata”.
Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti con un comunicato ufficiale ha fatto sapere che quanto accaduto a Cortina è inquietante e grave, ma che lo Stato non si lascerà intimidire. Nella nota si sottolinea anche che “chi cerca di danneggiare le Olimpiadi fa un danno all’Italia davanti a tutto il mondo. Come per i “delinquenti” che assaltano il cantiere dell’Alta Velocità Torino-Lione, anche a Cortina sappiano che non la avranno vinta”
Le polemiche sulla realizzazione dell’opera
Come riportato in apertura, la pista da bob, skeleton e slittino, lunga oltre 1 Km e mezzo, ha richiesto l’abbattimento di centinaia di larici secolari e i costi di realizzazione sono esponenzialmente lievitati a tal punto da far considerare l’abbandono del progetto che sarebbe andato ad arricchire il libro nero degli sprechi e delle opere incompiute.
Ci ha pensato il ministro Salvini a promuovere un piano B, più accessibile rispetto al dossier di candidatura, affidando la realizzazione all’impresa Pizzarotti che all’inizio del 2024 ha aperto i cantieri. I tempi di consegna dato il cambio del progetto e l’affidamento a nuova ditta, si sono prorogati di un anno facendo slittare la consegna a ottobre 2025.
Tutto ciò ha fatto slittare anche la pre-omologazione a marzo 2025, facendo innervosire parecchio il Comitato Olimpico internazionale, che più volte ha ammonito l’Italia circa l’inutilità di una nuova pista di bob, infatti tuttora quale sarà il futuro della pista dopo le due settimane di Giochi resta un’incognita, che si potrebbe trasformare in un boomerang nei denti di chi ne ha ostinatamente voluto la realizzazione.
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