Nazionale, il decreto cittadinanza e le convocazioni

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L’entrata in vigore del nuovo decreto legge sulla cittadinanza porta importanti cambiamenti, anche nel mondo dello sport. Il commissario tecnico della Nazionale italiana, Luciano Spalletti, in vista delle prossime convocazioni, dovrà tenere conto delle recenti modifiche normative introdotte dal governo.
Il provvedimento stabilisce, infatti, nuove regole che limitano la trasmissione automatica della cittadinanza iure sanguinis, rendendo insufficiente il semplice possesso di un antenato italiano per ottenere il passaporto italiano.
Le novità del decreto legge
Pur mantenendo il principio della cittadinanza basato sulla discendenza, il decreto rafforza la necessità di un legame effettivo con l’Italia per i figli nati all’estero da cittadini italiani.
L’obiettivo è quello di allineare la normativa italiana a quella degli altri Paesi europei, garantendo che solo chi possiede un vincolo reale con l’Italia possa beneficiare della libera circolazione nell’Unione Europea.

Secondo le nuove regole, i discendenti di italiani nati all’estero otterranno automaticamente la cittadinanza solo per due generazioni. In pratica, solo chi ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia sarà cittadino dalla nascita.
I figli di italiani potranno acquisire automaticamente la cittadinanza se nascono in Italia o se, prima della loro nascita, uno dei loro genitori ha vissuto in Italia per almeno due anni consecutivi.
Una precisazione importante riguarda il fatto che questi limiti si applicano solo a chi possiede già un’altra cittadinanza, evitando così la creazione di apolidi.
Inoltre, le nuove regole si applicano indipendentemente dalla data di nascita, sia essa antecedente o successiva all’entrata in vigore del decreto. Tuttavia, coloro che sono stati già riconosciuti cittadini italiani prima del provvedimento conserveranno la loro nazionalità.
Impatto sulle convocazioni della Nazionale
Le nuove disposizioni rappresentano un punto di svolta per la cittadinanza e, di conseguenza, anche per il calcio italiano. Con l’adozione di criteri più restrittivi, non sarà più sufficiente avere un antenato italiano distante nel tempo per ottenere il passaporto.
Questa modifica ha un impatto significativo sulle future convocazioni della Nazionale.
Per esempio, situazioni come quella di Mateo Retegui, nato in Argentina e convocato per la prima volta nel 2023 dall’ex ct Roberto Mancini grazie alla cittadinanza trasmessa dal nonno materno di Canicattì (Agrigento), rientrano ancora nei nuovi parametri.

Nonostante ciò, i giocatori come Jorginho e Thiago Motta, che hanno ottenuto la cittadinanza grazie a un trisavolo o a un bisnonno, non avrebbero potuto fare altrettanto con le nuove regole.
Questa revisione della normativa rappresenta quindi un cambiamento significativo per la selezione dei giocatori che potranno essere convocati in futuro, incidendo sulle strategie della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e sulle scelte dello staff tecnico della Nazionale azzurra.
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