Neonata rapita, scarcerato il marito per estraneità ai fatti
Importanti sviluppi nell’indagine sul rapimento della neonata Sofia, sottratta dalla clinica “Sacro Cuore” di Cosenza.
Dopo l’udienza di convalida del fermo per Rosa Vespa e il marito Moses Aqua, il giudice per le indagini preliminari ha deciso di rilasciare immediatamente l’uomo.
Il marito estraneo ai fatti
La decisione di scarcerare Aqua è arrivata dopo che Rosa Vespa si è attribuita la piena responsabilità del rapimento, confermando quanto già emerso nelle prime fasi dell’indagine: il marito era completamente all’oscuro di tutto.
«È profondamente provato da quanto accaduto, ma ha ribadito di non essersi mai reso conto di nulla. La moglie gli mostrava il pancione e lui non ha mai sospettato nulla. Solo a casa, quando ha visto la bambina, ha capito che non era sua figlia. Poco dopo è intervenuta la polizia»
ha spiegato il suo avvocato, Gianluca Garritano.
Una gravidanza simulata per nove mesi
Secondo le ricostruzioni, Rosa Vespa ha finto di essere incinta per nove mesi, ingannando persino il marito.
Nel corso dell’interrogatorio, la donna ha dichiarato di non aver mai voluto fare del male a nessuno e di non essere in grado di spiegare razionalmente il suo gesto.
«Non c’era un piano preciso, è stato qualcosa che si è sviluppato giorno dopo giorno. Mi sono ritrovata intrappolata in una bugia che non riuscivo più a controllare»
avrebbe raccontato Vespa al gip, secondo quanto riportato da La Repubblica.
Il racconto della donna: “Un gesto disperato”
Rosa Vespa ha ammesso di aver agito spinta dal desiderio di maternità, maturato in tanti anni.
«Non avevo intenzione di rapire proprio quella bambina, è successo per caso. Non sapevo più come uscire dalla situazione che avevo creato. Sono profondamente addolorata e chiedo scusa a quella madre»
ha dichiarato. Ha anche ammesso di aver mentito sugli aborti che aveva raccontato alla polizia:
«Non ho mai perso nessun bambino, erano tutte bugie».
Falsificazioni per mantenere la farsa
Per rendere credibile la sua presunta gravidanza, Vespa avrebbe mostrato al marito ecografie e persino una lettera di dimissioni dall’ospedale, che è ora agli atti dell’indagine.
Inoltre, aveva annunciato pubblicamente la nascita del bambino, indicato come Ansel, con un post sui social media.
«Non si è mai accorto di nulla perché lei gli faceva vedere prove convincenti»
ha ribadito il legale di Moses Aqua.
Indagini ancora in corso
Gli inquirenti continuano a lavorare sui dettagli del rapimento, analizzando le dichiarazioni della donna e i documenti presentati.
La vicenda ha sollevato interrogativi sull’origine del gesto e sulle dinamiche che hanno portato al drammatico episodio, lasciando sgomenta l’intera comunità.