Claudia Maria Iannello 
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Il celebre fotografo Oliviero Toscani, 82 anni, è stato ricoverato questa mattina al pronto soccorso dell’ospedale di Cecina (Livorno), a causa di un aggravamento delle sue condizioni di salute.
Toscani, residente a Casale Marittimo, in provincia di Pisa, è affetto da amiloidosi, una malattia incurabile, prodotta dall’accumulo di proteine negli organi vitali, di cui aveva reso pubblica la diagnosi nell’agosto scorso. Le sue condizioni sarebbero molto gravi.
Nella mattinata, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in visita al cantiere della nuova Casa di comunità presso lo stesso ospedale, ha saputo della presenza di Toscani e si è recato a salutarlo.
La lotta contro la malattia
L’aggravamento delle condizioni di Toscani arriva a due anni dalla diagnosi della malattia.
La scorsa estate, il fotografo aveva raccontato il suo calvario:
“In un anno ho perso 40 chili. Neppure il vino riesco più a bere: il sapore è alterato dai medicinali”
A proposito della sua prospettiva di vita, aveva aggiunto:
“Non si sa quanto tempo resti da vivere, certo che vivere così non mi interessa”.
Aveva anche fatto riferimento al suo amico Marco Cappato, noto per il suo impegno sul tema del fine vita:
“Ogni tanto mi vien voglia. Gliel’ho detto già una volta e lui mi ha chiesto se sono scemo”.
La riflessione sulla sua prospettiva vita
Toscani ha affrontato la sua malattia con una combinazione di realismo e ironia, riflettendo sulla vita e la morte:
“Mi viene da ridere: la bellezza è che non avevo mai pensato di trovarmi in questa situazione, è una nuova situazione che va affrontata. La bellezza è che non ti interessano più patria, famiglia e proprietà, la rovina dell’uomo”
Le parole di Oliviero Toscani, che ha segnato il panorama della fotografia e della comunicazione con le sue immagini provocatorie e controverse, continuano a suscitare riflessioni profonde su temi esistenziali e sociali.
La comunità artistica e il pubblico restano ora in attesa di ulteriori notizie sulle sue condizioni, unendosi in un pensiero di vicinanza per un artista che ha saputo raccontare la realtà con uno sguardo unico e incisivo.
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