Pavel Durov, Ceo di Telegram, ha potuto lasciare la Francia

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Pavel Durov, fondatore e CEO di Telegram, ha lasciato la Francia dopo sette mesi di libertà vigilata. Le autorità francesi hanno accolto la richiesta dei suoi legali di modificare le condizioni della supervisione giudiziaria, permettendogli di lasciare il paese per “diverse settimane”.
Durov è immediatamente partito per Dubai, sua residenza abituale.
E’ stato arrestato il 24 agosto 2024 all’aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi, dopo essere atterrato con il suo jet privato proveniente dall’Azerbaigian.
L’arresto è avvenuto nell’ambito di un’indagine preliminare condotta dalla polizia giudiziaria francese riguardante presunte attività illecite facilitate dalla piattaforma Telegram.
Le accuse mosse contro Durov includono complicità nella diffusione di materiale pedopornografico, traffico di droga, riciclaggio di denaro e frode, legate a una presunta insufficiente moderazione dei contenuti sulla piattaforma.
Il 28 agosto 2024, dopo quattro giorni di custodia cautelare, Durov è stato formalmente incriminato per sei capi d’accusa, tra cui il rifiuto di collaborare con le autorità autorizzate, complicità in attività criminali e fornitura di servizi di crittografia.
Successivamente, è stato rilasciato sotto supervisione giudiziaria, con l’obbligo di pagare una cauzione di 6 milioni di euro, il divieto di lasciare la Francia e l’obbligo di presentarsi due volte a settimana presso una stazione di polizia.
Questo arresto ha suscitato un dibattito significativo sulla responsabilità delle piattaforme di messaggistica nella moderazione dei contenuti illegali.
Telegram, nota per la sua politica di permissività e per la scarsa collaborazione con le autorità, è stata oggetto di critiche per la diffusione di attività criminali sulla sua piattaforma.
In risposta alle accuse, Telegram ha dichiarato di rispettare le leggi dell’Unione Europea, incluso il Digital Services Act, e che la moderazione dei contenuti è in linea con gli standard del settore e in costante miglioramento.
L’azienda ha affermato che Durov non ha nulla da nascondere e che viaggia frequentemente in Europa. Ha inoltre definito assurdo ritenere una piattaforma o il suo proprietario responsabili dell’abuso della stessa, auspicando una rapida risoluzione della situazione.
L’arresto di Durov rappresenta un caso senza precedenti, sollevando interrogativi sul bilanciamento tra la libertà di espressione e la necessità di regolamentare le piattaforme digitali per prevenire attività illegali.
La situazione attuale del caso non è chiara e non sono disponibili aggiornamenti recenti sullo stato delle accuse o sul procedimento giudiziario.