Pomeriggio 5: Merlino sotto accusa, la D’Urso aveva ragione
I fan di Barbara D’Urso ricorderanno sicuramente l’intervista rilasciata a Domenica In, quando, chiamata a rispondere su quelli che ipotizzava fossero i motivi per cui era stata allontanata all’improvviso e senza troppa grazia da Pomeriggio 5, sua creatura, e dalle reti Mediaset, Barbara fa fatica a dare e darsi una risposta.
Ufficialmente Piersilvio Berlusconi, all’indomani della morte del padre, aveva ufficialmente voluto dare un giro di vite alla deriva trash delle sue reti ed aveva individuato nella D’Urso, probabilmente, il capro espiatorio.
Piccolo inciso, perché vogliamo parlare d’altro: per lo stesso motivo si sarebbero dovuti allontanare anche Alfonso Signorini ed il suo Grande Fratello che, nonostante le dichiarazioni programmatiche, dopo una partenza molto bon ton si è fatto di tutto per renderlo trash che più trash non si può e Maria De Filippi che con Uomini e Donne e Temptation Island tocca dei livelli davvero infimi, ma il primo risponde alla logica del minimo sforzo, massima resa e la seconda porta alla rete, ahinoi, i record di ascolti ed entrambi, quindi sono intoccabili.
Torniamo, quindi, alla D’Urso ed al suo programma Pomeriggio 5 ereditato da Myrta Merlino il cui taglio giornalistico avrebbe dovuto portare qualità.
La Merlino, però, non ha rubato il cuore degli italiani, anzi. E nonostante la sua versione del programma, alla fine, sia leggermente più edulcorata della precedente tanto bistrattata, non è stata mai premiata dagli ascolti al punto da essere stata messa più volte in discussione.
Fatta la doverosa premessa, parliamo di ieri, lunedì 23 settembre, quando la signora Merlino manda in onda la confessione dell’omicidio della madre di Lorenzo Carbone, pur consapevole dello stato psicologico dell’uomo.
Il video non è in diretta, ma registrato prima della trasmissione; Myrta lo ha visto e ha deciso di mandarlo in onda.
Poi, visto il polverone che giustamente gli spettatori hanno sollevato, si giustifica così in un’intervista a Il Messaggero:
“L’azienda mi ha dato ragione. Deontologicamente la notizia vince sempre. E noi l’abbiamo data, con sobrietà e rigore.”
Poi ha spiegato che Giuffrida, il giornalista che di fatto ha realizzato l’intervista, era appostato sotto casa di Carbone ed ha visto un uomo, in evidente stato di confusione, avvicinarsi al citofono ed ha deciso di interrogarlo.
“Mi ha chiamata e mi ha detto aveva trovato Carbone, ci aveva parlato e l’aveva fatto arrestare. Ha avuto la prontezza di chiamare i carabinieri, se non li avesse chiamati non avremmo mai mandato in onda il servizio.
Ho parlato con i Carabinieri e la prima immagine che abbiamo trasmesso è stata quella dell’arresto. Non abbiamo rincorso l’assassino né intralciato le indagini. La storia è chiusa e la raccontiamo perché ne siamo stati testimoni oculari”.
Quindi la Merlino ha agito con il bene placet dell’editore e qui ci tornano in mente le parole di Barbara nell’intervista con cui abbiamo cominciato questo racconto: “Ho sempre fatto quello che mi veniva chiesto, anche quando non ero d’accordo ed è l’unica cosa che mi posso rimproverare.”
Giocoforza viene naturale pensare che il trash non lo volesse Barbara ma che spesso fosse un’imposizione dall’alto per cui lei ha pagato, da sola, le conseguenze.
In merito alla Merlino, è necessario partire da un presupposto: se io so di non essere in errore, non ho necessità di farmi dare ragione da nessuno, né tantomeno di giustificarmi e, se la dinamica degli eventi è effettivamente quella raccontata, deontologicamente, non mi si può contestare nulla.
Ma esiste un lato umano, fin troppo spesso dimenticato, e per quello non ci sono se e ma che tengano.
La Merlino ha rappresentato in pieno l’idea di giornalista sciacallo che, pur di portare a casa lo scoop, non ha remore; peccato non tenga presente che questo può portarle visibilità un giorno, ma farle perdere, laddove possibile, ancora più consensi quello dopo.
Abbiamo visto una pessima pagina di televisione, così bassa da farci rimpiangere, come giustamente asseriva un utente su X, il dibattito sulle protesi di Francesca Cipriani.