Pompei, danni al sindaco per la chiave d’oro a Sangiuliano
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Pompei e la chiave d’oro consegnata all’allora ministro Sangiuliano tornano ad essere argomento di discussione, o meglio, dovrebbero tornare ad essere argomenti centrali dato che si tratta di riconoscimenti pubblici e per lungo tempo non si è saputo dove Sangiuliano abbia riposto questo preziosissimo dono, simbolo di un altrettanto importante riconoscimento.
Ma andiamo con ordine, il 23 luglio 2024, l’allora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, per intercessione della sua assistente Maria Rosaria Boccia, residente nella cittadina campana, riceve dalle mani del sindaco Lo Sapio, la Chiave d’Oro della città. Si tratta di un vero e proprio gioiello realizzato in oro 9 carati e del valore di 14mila euro.
Quando la vicenda privata, poi smentita dalla Boccia, tra il ministro e la sua assistente è balzata sulle pagine dei giornali, si è parlato anche di questo importante riconoscimento, il cui valore è sempre stato sminuito da Sangiuliano e rapportato a uno dei tanti doni conferiti alle autorità dalla Pubblica Amministrazione.
In verità il ministro ben sapeva il valore di quanto ricevuto, conferma ne è il fatto che tale chiave al ministero non è stata mai vista in quanto l’ex responsabile del dicastero della Cultura probabilmente la aveva portata a casa facendola diventare un bene personale benché pagato con i soldi dei contribuenti.
Ad avvalorare tale tesi, il comportamento dell’allora ministro sulla vicenda, che dapprima ha affermato che il medesimo riconoscimento è stato consegnato al suo predecessore Franceschini, in seguito ha accusato la Dottoressa Boccia di averne la disponibilità, fatto ampiamente smentito.
Affermazioni farraginose per le quali Sangiuliano avrebbe dovuto rispondere, ma come sempre il tutto è stato insabbiato e rallentato nella speranza che la questione finisse nell’oblio. Sarebbe interessante sapere quanto sarà discussa la faccenda perché è più che mai opportuno che l’ex ministro rispondesse in proposito.
4 settembre 2024
Il 4 settembre scorso, in piena deflagrazione della vicenda, il ministro assicura di non aver commesso illeciti o abusi e cerca di spostare le responsabilità anche su Franceschini riservandogli una frecciata : “Due anni fa la hanno data anche a lui che se la è tenuta a casa, io invece la conservo al ministero, tra l’altro la ho sempre considerata una patacca senza valore”
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Anche queste affermazioni rientrano nelle bugie del ministro, che ben conosceva il valore del riconoscimento tanto è vero che al MiC non è stato mai trovato, non solo, in un post del consigliere Marino Veglia del Comune di Pompei, datato 3 settembre, che il ministro legge il giorno stesso della pubblicazione, si evince chiaramente che Sangiuliano non avrebbe potuto non sapere.
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27 ottobre 2024
Sul caso si continua a parlare anche nei mesi successivi, tanto è che il 27 ottobre 2024 durante la messa in onda de Le Iene, viene mostrato un documento a firma del ministro in cui ribadisce di aver valutato il dono ricevuto, per un valore pari a 300 euro, il medesimo coinvolge ancora una volta il suo predecessore Franceschini, ma poi afferma di essere disponibile a versare la differenza tra il valore stimato e il valore effettivo per poter detenere il bene.
Quindi Sangiuliano dapprima afferma di aver dato scarsa importanza al dono, poi si rende disponibile a pagare la differenza, come mai questo interesse improvviso per un oggetto a cui non aveva dato peso? Le parole del ministro sembrano voler riparare dopo essere stato sorpreso con le mani nella marmellata, laddove per marmellata si intende una chiave in oro da 9 carati realizzata con soldi pubblici.
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Ma non finisce qui, nello stesso documento Sangiuliano afferma di non essere nella disponibilità del bene, mentre a settembre aveva dichiarato fosse conservato al ministero. Non solo, afferma che il bene è in possesso di Maria Rosaria Boccia portando come prova alcune storie Instagram pubblicate dalla medesima.
In verità la dottoressa Boccia in nome della trasparenza che la ha sempre contraddistinta, ha pubblicato un documento che attestava la consegna del dono al ministro senza mostrare che la Chiave in questione fosse in suo possesso. La Boccia quindi ancora una volta è stata “usata” da Sangiuliano per svicolare dalle sue responsabilità.
Sei mesi di silenzio da parte delle Opposizioni
Sono passati mesi e il sindaco di Pompei e alcuni consiglieri sono stati chiamati ai danni, non sappiamo i motivi di tali danni dato che la Chiave d’Oro è una sorta di investitura concessa dalla città vesuviana a quei cittadini che il Comune reputa degni di essere premiati. Si sposta il baricentro altrove per coprire i veri responsabili? Sarebbe interessante conoscere il pensiero degli Amministratori comunali di Pompei, sotto accusa per aver reso onore a un ministro.
Soprattutto ci premerebbe sapere come mai il Tribunale dei ministri non si sia ancora espresso nei confronti di Sangiuliano, essendo ampiamente scaduti i 30 giorni di tempo che si era preso per emettere una decisione. Ma soprattutto, dove sono le Opposizioni?
Da tempo la maggioranza di governo si diverte a fare il bello e cattivo tempo mentre le Opposizioni litigano su come presentarsi alle prossime elezioni, se separati o fare fronte comune. Possibile che si pensi al proprio tornaconto e passi sotto silenzio l’operato di un ministro e le ingerenze del governo sul medesimo? Possibile che della questione Chiave e dell’uso privato che ne ha fatto Sangiuliano le Opposizioni si rifugino nel silenzio?
Ci aspetteremmo come cittadini che le Opposizioni facciano luce e dissotterrino ciò che il governo vuole coprire, perché nessuno parla? Anche a sinistra hanno qualcosa da nascondere?
Il silenzio dei media
In tutto ciò stride molto il silenzio dei mezzi di comunicazione, sempre attenti ai finti gossip, ma sempre distratti quando si tratta di qualche malefatta governativa. Possibile che una finta gravidanza sia sbattuta in prima pagina senza che sia interpellata la fonte e una notizia importante sull’uso privato di un dono ottenuto grazie al denaro pubblico passi sotto silenzio? Possibile che la presenza al festival di Sanremo di Vannacci faccia più notizia di un fatto del genere?
Per quello che ci riguarda cercheremo di tenere alta l’attenzione su questo tema, confidando in una rapida risposta alle domande che abbiamo posto, quantomeno per comprendere i motivi di un così assordante silenzio.
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