Puff Daddy, processo rinviato in primavera, timore per Bieber in crisi
Alla fine il giorno della prima udienza in tribunale di Puff Daddy, al secolo Sean Combs, è arrivato. Il rapper e producer si è presentato in tribunale davanti alla corte federale di Manhattan davanti al giudice Subramanian per rispondere alle accuse di abusi sessuali e ricatti. Combs, che è detenuto dallo scorso 16 settembre, ha chiesto tramite i suoi legali la libertà su cauzione e che il processo venga spostato in primavera affinchè la difesa possa rintracciare ulteriore documentazione per poter costruire in maniera precisa la linea difensiva dell’imputato.
Anche la madre di Daddy, Janice Smalls Combs, di 83 anni ha scritto una lunga lettera in difesa del figlio, in cui precisa che quest’ultimo “non è il mostro che hanno dipinto e merita la possibilità di dire la sua”. Ieri giovedì 10 ottobre, in occasione della prima udienza sono stati visti presentarsi in tribunale anche due figlie del rapper e altri membri della famiglia, per sostenerlo nel giorno in cui il giudice avrebbe dovuto stabilire la data del processo.
Il rapper rischia fino a 20 anni di carcere, a garanzia di una libertà su cauzione di 50 milioni di dollari, avrebbe anche promesso di vendere il proprio aereo privato. Le accuse accertate di abusi per cui Combs è sotto processo sono 20, ma l’avvocato Buzbee in una conferenza stampa, ha dichiarato di aver ricevuto l’incarico per rappresentare oltre 120 vittime di abusi pronti a testimoniare, tra cui due giovani uomini che all’epoca dei fatti avevano 6 e 9 anni.
La difesa di Daddy, con un documento, ha respinto le accuse sostenendo che si tratta di affermazioni false e diffamatorie che hanno il solo scopo di ledere l’immagine del loro assistito e che al loro interno hanno il preciso tentativo di criminalizzare il sesso consensuale praticato dal loro cliente. E nonostante l’accusa abbia precisato di possedere “prove chiare e convincenti” e che l’accusato rappresenti un pericolo per la comunità, la difesa del rapper si è prodigata in grandi sermoni per sostenere che non sussisterebbe nessun pericolo di fuga e che Combs “è un 54enne padre di sette figli, un cittadino statunitense, un artista, uomo d’affari e filantropo di straordinario successo e una delle persone più riconoscibili sulla terra”
Al momento, secondo quanto riportato da Reuters, il tribunale avrebbe accolto la domanda di slittamento per cui il rapper sarà processato a partire dal 5 maggio 2025, la durata prevista del processo dovrebbe essere di 4 settimane. Resta sospesa la terza richiesta di rilascio su cauzione presentata martedì scorso e di cui abbiamo scritto, per il momento il rapper e producer rimarrà in carcere in quanto i Pubblici Ministeri sostengono che Combs potrebbe affrontare altre accuse penali nel prossimo futuro con la possibilità di una incriminazione sostitutiva, anche in virtù delle oltre 120 testimonianze raccolte dall’avvocato Buzbee.
E mentre Daddy se la passa male anche Justin Bieber non se la passa benissimo, una fonte vicina a Bieber ha rivelato che la pop star canadese avrebbe vissuto un mese da incubo dal giorno dell’arresto di Combs, forse perché immaginava che dettagli relativi alla loro amicizia sarebbero potuti saltare fuori. “L’ultima cosa che Justin vuole fare – ha dichiarato la fonte a In Touch Weekly – è rivivere o anche solo parlare della sua complicata amicizia con Daddy. Ma sta finalmente rompendo il silenzio con i suoi amici sulla sua esperienza da incubo e l’inferno privato che gli ha causato”
La diffusione in compagnia di Daddy, dei video di lui sedicenne, hanno scosso parecchio l’artista, che è imbarazzato e impaurito per altri video che potrebbero essere pubblicati e stracliccati. In uno dei video attualmente in circolazione Combs si lamenta con Justin di essere sparito:
“Che succede amico, tutto bene? Suoni nelle arene e cominci a comportarti in modo diverso, eh? Non mi hai più chiamato”.
A tale domanda Bieber risponde a monosillabi, evidentemente imbarazzato, in un altro, mentre sono ospiti entrambi del Jimmy Kimmel Live! Daddy, scherzando durante il talk, intima a Bieber, di non rivelare mai cosa succede quando si ritrovano a casa sua. Affermazioni che alla luce dei fatti non suonano più come una battuta. A tutto ciò si aggiungono i video reali girati durante le feste organizzate dal rapper e altri montati ad arte con AI e fatti circolare sul web, preoccupazioni e circostanze che starebbero minando lo stato psicologico del giovane, creando preoccupazione in chi gli sta vicino.