Report: due esposti di Sangiuliano e la moglie contro la trasmissione, la Boccia denunciata scrive all’AD Rai
Strana vicenda il caso Boccia-Sangiuliano, in cui si dubita ancora di una donna single e si erge a martire un ministro fedifrago (o quasi), che dalle intercettazioni, sembra essere stato inibito nel suo lavoro al dicastero della Cultura, da eminenze grigie governative che ne hanno da subito controllato le mosse e gli spostamenti.
In un Paese normale il ministro si sarebbe dimesso subito o avrebbe preso le distanze da chi ha cercato di telecomandarlo. Sangiuliano invece colto con le mani nella marmellata, non solo non chiede scusa, ma rilancia, si irrita con i giornalisti di Report e denuncia coloro che avrebbero mandato in onda, a suo dire, un fatto privato, ove per il medesimo, si intende una telefonata tra lui e la moglie.
Una telefonata in cui il ministro non chiede assolutamente alla moglie ragguagli su vicende familiari, ma parla della sua relazione extraconiugale, asserendo dopo precisa domanda della moglie, di essere stato lasciato dalla Boccia. La moglie, la giornalista Rai, Federica Corsini, alla notizia del presunto tradimento, invece di arrabbiarsi con il marito lo invita a non procedere con la nomina della sua assistente a consigliera.
Per Sangiuliano una nomina cassata per motivi familiari e per ingerenze esterne è fatto privato, per Report non lo è, una privata cittadina è entrata a gamba tesa nelle decisioni di un ministro e lui con la coda tra le gambe ha fatto in modo di accontentarla.
Per i legali dell’ex ministro si tratterebbe di “interferenze illecite nella vita privata”, nell’esposto presentato da Sangiuliano invece si chiede di accertare chi abbia passato gli audio incriminati alla trasmissione di Rai3. Appare evidente che cercare di spostare tutto sul gossip e sull’affaire a trois, sia un tentativo di coprire le interferenze della moglie di un ministro su un atto pubblico.
Sangiuliano pertanto persiste nel suo ergersi a parte lesa, non ce l’ha con la Rai (dato che ci lavora), ma con chi ha passato le registrazioni che lo hanno sbugiardato, alla trasmissione di Rai3. Per l’ex ministro sarebbe stata proprio la Boccia a passare le registrazioni, i suoi legali ne sono convinti, in quanto l’imprenditrice campana nelle sue storie Instagram pubblicate come anteprima alla trasmissione, ha divulgato parte degli audio che poi sono stati trasmessi.
Nell’esposto dei legali si parla di “clamoroso riscontro all’ipotesi che sia lei (Boccia ndr) la fornitrice di tutto il materiale, perché non è ipotizzabile un’integrazione del servizio all’ultimo minuto, di domenica e con un servizio già montato” E come fanno i legali a sapere che il servizio domenica pomeriggio era già chiuso? Sembrerebbe ci siano state pressioni in Rai per modificarlo o non mandarlo in onda, richiesta respinta dalla trasmissione di Rai3.
Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, intervenendo ieri a “Un giorno da Pecora”, ha difeso la trasparenza del suo programma, ricevendo ampia solidarietà dal web, sottolineando che gli audio non contengono nulla di privato:
“Gli audio hanno un pregio: ricostruire i fatti attraverso le parole dei protagonisti. L’audio “incriminato” non ha nulla di privato. E non è nemmeno «rubato, un aggettivo sbagliato: nessuno ha rubato nulla, è stato Sangiuliano che ha chiamato la signora Boccia”
Ranucci ha poi espresso solidarietà per le critiche e le minacce di morte ricevute da Luca Bertazzoni, autore del servizio, in cui viene ventilata anche una intrusione di Arianna Meloni nella vicenda. Ranucci ha anche raccontato di aver avuto uno scambio abbastanza acceso con Sangiuliano, suo amico, ma che il focus non era sui contenuti quanto su chi fosse il mandante.
Da tutto ciò si evince quanto l’ex ministro sia ancora abbastanza coinvolto dalla sua ex assistente. Non capiamo però come possa pretendere di essere ancora protetto dalla medesima. La Boccia in tre mesi i suoi messaggi li ha lanciati, si è presa anche fango e insulti gratuiti e ha dovuto sottostare a una lettura sbagliata di quanto accaduto, dato che le intercettazioni le hanno dato ragione. Davvero l’ex ministro pensava di uscirne immacolato?
Alla fine di tutta questa storia, Sangiuliano ne esce vittima non della Boccia, ma di quella cultura retrograda e maschilista che gli ha fatto pensare di essere in un ruolo dominante rispetto alla sua assistente, in virtù del suo ruolo e del suo essere uomo. Nelle stesse sue affermazioni “io sono il ministro crederanno a me”, si evince quale sia il pensiero di Sangiuliano. Pensiero che è andato a sbattere contro la voglia di verità di una donna determinata.
In base a tale cultura maschilista, Sangiuliano non riesce a chiedere scusa neanche davanti all’evidenza di fatti che lo inchiodano e neanche davanti al comportamento della Boccia, che ha aspettato tre mesi nella speranza di un passo dell’ex ministro. L’imprenditrice campana nelle ultime ore ha anche scritto all’Amministratore Delegato Rai, Giampaolo Rossi, affinché sulle reti della TV pubblica, ci sia una narrazione equa delle vicende che la associano a Sangiuliano:
“Le scrivo con la massima determinazione- scrive Maria Rosaria Boccia– poiché avverto l’urgenza di rappresentarle una situazione di estrema gravità che continua a ledere la mia persona, il mio operato e la storia della mia famiglia» relativamente alle vicende collegate al servizio mandato in onda da Report.”
L’imprenditrice fa presente al massimo dirigente della TV pubblica quanto dopo la divulgazione degli audio che la riguardano e in cui si evince chiaramente che la moglie di Sangiuliano chiede di non promuoverla a consigliera, i media stampa si sarebbero “indignati esclusivamente per quella singola clip, ignorando colpevolmente il contesto più ampio e delicato in cui essa si inserisce. Questo a differenza della «popolazione, che anzi mi sostiene e mi incoraggia attraverso i social network e persino per strada”.
L’imprenditrice trova inaccettabile che l’attenzione venga distolta dal quadro generale della vicenda evitando di fare finalmente chiarezza sulla vicenda dato che negli audio mandati in onda, viene mostrato con chiarezza il ruolo effettivo della moglie del Ministro nella sua storia:
“Inaccettabile che l’attenzione venga distolta dal quadro generale della vicenda, fatto di menzogne, pressioni indebite e conflitti d’interesse, per concentrare l’indignazione su una conversazione privata che, seppur dolorosa, ha il merito di mostrare con chiarezza il ruolo effettivo della moglie del Ministro nella mia storia. Questo accanirsi su un frammento, invece di cogliere l’occasione per fare finalmente chiarezza, tradisce la volontà di minimizzare, deviare e confondere l’opinione pubblica, nascondendo così le responsabilità ministeriali e il reale quadro degli avvenimenti“
Il tentativo di insabbiare tutto da parte della componente governativa e della Rai è evidente e suona sempre più come una ammissione di responsabilità.