Saman Abbas la confessione del fratello: “La prese mio zio”

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Il fratello di Saman Abbas ha deposto oggi 6 marzo davanti ai giudici. Il super testimone, solo 16enne quando Saman è stata uccisa dalla famiglia perché non voleva sottostare a un matrimonio combinato, ma sposare il ragazzo di cui era innamorata. Il giovane coperto in aula da un paravento per impedirgli di incontrare gli sguardi dei parenti imputati, ha ripetuto davanti ai magistrati quelli che sono stati gli ultimi momenti di vita della sorella.
Il giovane è arrivato con il racconto fino al momento in cui ha visto uscire Saman da casa insieme alla sua famiglia. “L’accompagnarono a morire” ha ribadito il giovane, le stesse parole pronunciate nel processo di primo grado, che sono valse le condanne per i suoi genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen all’ergastolo e dello zio Danish Hasnain a 14 anni. Nella sentenza di primo grado sono stati invece assolti i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz.
Il padre si infuriò con Saman per le chat del fidanzato e lo zio la portò via
Il fratello di Saman ha ribadito che il padre si infuriò con Saman quando mostrò le chat di Saman con il fidanzato e le la richiesta fatta dalla madre alla ragazza di non andare via da casa. Infine ha ancora una volta dichiarato di aver visto lo zio Danish Hasnain che la portava fuori di casa e collocato come la volta precedente i cugini sulla scena del delitto.
Ha raccontato che poi che il padre rientrò in casa con uno zaino Ha detto che poi il padre tornò in casa con lo zaino e depose le scarpe di Saman in una valigia prima di partire insieme alla madre, Nazia Shaheen, per il Pakistan il primo maggio 2021, giorno successivo all’omicidio. Il corpo della ragazza è stato ritrovato più di un anno dopo, a novembre 2022, in una fossa e senza scarpe.
I passaggi della deposizione
Di seguito la deposizione del fratello di Saman davanti alla sostituta pg Silvia Marzocchi sui fatti accaduti la sera del 30 aprile, il giorno in cui Saman dopo essere stata trascinata fuori da casa dai parenti non vi ha più fatto ritorno:
“Ho visto mio zio che prendeva al collo mia sorella, lei camminava, lui era tra la seconda e la terza serra”, C’era qualcun altro? “C’erano i cugini, Noman e Ikram. Ho visto solo la faccia”, ha detto. “Se glieli faccio vedere in aula li può indicare?”, ha domandato il giudice Pasquale Stigliano. “Non me la sento”, ha risposto il giovane.
Poi cosa successe quella sera? “Lo zio la portò dietro le serre”. E dopo? “Mio padre mi disse di stare davanti alla porta, per via delle telecamere”. Ma dopo aver visto lo zio prendere per il collo la sorella, non chiese ai genitori cosa stava succedendo? Non ne parlò con lo zio in seguito? “Ho sempre avuto paura”, è stata la risposta del fratello di Saman.
Rientrati in casa, “i miei genitori fecero le valigie”. Si sapeva già che sarebbero partiti per il Pakistan il giorno dopo? “No, fu uno choc, non me l’aspettavo. Mio padre mi disse di rimanere con lo zio”. Questi i passaggi fondamentali della deposizione, i genitori hanno visto interrompere la loro fuga giorni dopo alla frontiera ligure, mentre lo zio è stato arrestato a Parigi nel settembre 2021.
Le parole dell’avvocato del fratello di Saman
Angelo Russo, avvocato del fratello di Saman quale parte civile è definito “molto faticosa” la testimonianza del suo assistito : “Una testimonianza faticosa, sta cercando di ricostruire i fatti per dare il suo contributo. Di sicuro non è sereno, sta accusando i suoi parenti” Poi il legale ha aggiunto:
“Quando finirà la sua deposizione ha chiesto di poter assistere all’udienza, come è suo diritto. Vuole vedere i suoi genitori, che non vede da quando sono partiti per il Pakistan. Non ha altri familiari in Italia, vive da solo, in questo momento vive in un motel”.
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