E’ vero, siamo stati tra coloro che hanno criticato Sandokan e Can Yaman e che hanno sempre pensato che il progetto non sarebbe mai potuto andare in porto, costi faraonici e tante voci su pretese del protagonista, poi rivelatesi infondate, sull’imposizione di alcuni attori a lui più congeniali per la recitazione. Continuiamo a essere un pò scettici sulla resa finale, sull’ambientazione e sullo stesso appeal che potrà avere sul pubblico un prodotto del genere, ma per onestà intellettuale dopo aver visto le foto e il servizio pubblicati da Wired, dobbiamo ammettere che un pò di curiosità ce la hanno trasmessa.
Nonostante le location non proprio esotiche, da quel che si nota la produzione ha confezionato un buon prodotto e Can nei panni di Sandokan sembra abbastanza verosimile al pirata della Malesia raccontato da Emilio Salgari e portato in TV da Kabir Bedi nel 1976. Accanto all’attore turco si muoverà un cast interessante, con nomi probabilmente destinati a diventare popolari nel circuito internazionale :
Come comunicato da Wired, faranno parte del progetto, l’esordiente Alanah Bloor nel ruolo di Marianna; Ed Westwick (Gossip Girl, I figli degli uomini) nel ruolo dell’antagonista Lord Brooke; Alessandro Preziosi (I Medici, Black Out, La vita bugiarda degli adulti) sarà Yanez de Gomera. A loro si aggiungono anche John Hannah (The last of us, Quattro Matrimoni e un funerale, Sliding Doors, La Mummia), Madeleine Price, Gilberto Gliozzi (Loro, I delitti del Barlume), Mark Grosy (Zero Zero Zero) e Samuele Segreto (Stranizza d’amuri, L’Ora).
La serie è prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction e proprio sui canali della Tv di Stato, Sandokan andrà in onda nei prossimi mesi, non sappiamo se nella primavera 2025 o il prossimo autunno. Si è trattato di uno sforzo produttivo enorme, adattato per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretto da Jan Maria Michelini.
Intervistato da Wired, Luca Bernabei, amministratore delegato della Lux Vide nonché produttore e autore televisivo, ha parlato della complessità del progetto e di quanto sia stato difficile realizzarlo :
“Era stata un’ opera po’ dimenticata perché è una storia complessa, difficile da raccontare, costosa e molto impegnativa: noi ci abbiamo messo tre anni di progettazione solo per pianificare e progettare; un anno di preparazione e di pre-produzione per pensare a come realizzare qualcosa che, all’inizio, i nostri tecnici avevano detto che era impossibile. Il grande sforzo è stato anche rendere realizzabile tutto questo. L’ingegneria della produzione è pensare come ingegnerizzare un processo che è la creatività e portarla a stare nell’economicità, mettendo insieme due cose che non vanno d’accordo. La follia delle giungle, i mari della Malesia, le guerre, i combattimenti, insomma, tutte situazioni molto complesse”
Proprio per unire fattibilità a economicità, Bernabei ha raccontato al portale gli espedienti che hanno trovato :
“Tutto questo è stato reso possibile grazie alla realtà aumentata dei virtual set. Prendere un aereo e portare il cargo è diventato complicato al giorno d’oggi. Muovere una troupe che sono minimo 100 o 150 persone è complicatissimo. Adesso teniamo gli attori fermi e intorno a loro costruiamo scenari virtuali ma è chiaro, siamo andati a girare i mari intorno alla Thailandia, in Calabria… Abbiamo fatto cose complicate perché non basta mettere gli attori nel set, devi comunque acquisire tutto e c’è un lavoro di studio enorme per mixare la realtà e la realtà virtuale”.
Una serie che ha spinto a trovare nuove strategie per fare produzione :
“È un investimento di più di 30 milioni di euro che ci ha obbligato e incentivato a creare un ecosistema unico con produzione e post-produzione. Questa serie ci ha spinto a pensare ancora a nuove modalità di fare produzione”.
Un dispiego di forze, ha raccontato Bernabei a Wired, che ha visto i suoi inizi ad aprile 2024 presso il nuovo Teatro 7, nel polo produttivo Lux Vide, e che si è poi spostato tra il Lazio, la Toscana, l’Île de La Réunion e la suggestiva Calabria, dove è stata costruita la colonia inglese di Labuan, a Lamezia Terme.
Il portale ha visitato gli studi di Formello, spoilerando qualche indiscrezione sulla scenografia attraverso materiale fotografico, questo è quanto scrive Wired : “è stato costruito e installato un maestoso led wall dell’area totale di circa 300 metri quadrati. Non un semplice muro verticale, ma un ovale avvolgente a 360° nel cui centro vi è ricostruita la nave di Sandokan, il Praho dei pirati. Non sarà l’unica delle navi, ben tre diverse saranno quelle utilizzate come ambientazioni con alcune delle scene più salienti, arricchite da elementi di CGI(computer generated imagery) sempre a 360° proiettati sul led wall, riprese cinematografiche “classiche”, attori e oggetti reali al 100% che si integreranno, dando origine a una realtà aumentata. Quindi è stato simulato un mare full-CG a 360° in 16k, ricavato e integrato dalle riprese del cielo effettuate in Calabria e in Thailandia.”
Il regista Jan Maria Michelini, ha raccontato a Wired alcune scelte volute per raggiungere un livello di fedeltà e precisione il più possibile vicino alla realtà:
“Noi stiamo facendo uno scanning in una qualità elevatissima di tutti i mezzi delle navi e dei set, anche di quelli che già abbiamo. Si utilizza la tecnica della fotogrammetria (nda la fotogrammetria 3D è il processo di riproduzione di un oggetto fisico per realizzare un modello 3D accurato) per creare dei modelli in scala delle navi che sono in arrivo di 4 metri in scala 1:20, sia del Praho, che lo sta facendo l’azienda Cruciano in Italia, che della Royalist, la nave di Lord Brooke, per la quale se ne occupa un’azienda tedesca che ha fatto tanti lavori importanti nel cinema. Loro faranno la fotogrammetria dei set reali che metteranno sull’esterno del modello. Faranno anche la fiancata della nave, quindi si sta costruendo il modello e adesso si farà anche la texture perché chiaramente, fare la fotogrammetria sulla texture più grande la si ottiene con più dettagli. Poi però si faranno anche le vele e tutto il resto, e si comporrà una nave che metteremo sui piani che abbiamo girato in Thailanda. Poi andremo a fare anche gli esterni all’Île de La Réunion”.