Sangiuliano ha anche i giudici dalla sua parte. E’ quanto si evince da alcune informazioni che stanno circolando in queste ore. A quanto pare l’ex ministro oltre a mettere in campo tutte le sue conoscenze per impedire che siano rese pubbliche le sue responsabilità sul caso Boccia, adopera le sue amicizie nel campo della magistratura affinché siano rese note le convocazioni della sua ex assistente in Procura e si taccia sulle sue.
La cerimonia del 23 luglio 2024 a Pompei e la discussa Chiave d’Oro. Sangiuliano fotografato in prima fila con Maria Rosaria Boccia e il Procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso
Ma andiamo con ordine, per meglio comprendere quanto sta accadendo bisogna risalire allo scorso 23 luglio, lo scenario è quello di Pompei e l’evento è la Cerimonia di consegna della chiave d’oro della città all’allora ministro da parte del sindaco Carmine Lo Sapio.
Sangiuliano in diverse foto appare seduto accanto a Maria Rosaria Boccia, vicino a lei il Procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, amico ci dicono di lunga data dell’ex titolare del dicastero della Cultura.
Una foto emblematica, in quanto Sangiuliano sostiene di non aver mai saputo il valore effettivo di quel dono, circa 15.000 euro, ricevuto grazie all’intercessione della sua ex assistente, non solo, di tale chiave a lungo si è discusso in quanto misteriosamente non presente al Ministero.
Nel frattempo il caso Boccia-Sangiuliano è deflagrato, con relative denunce da una parte e dall’altra, dovute soprattutto per la narrazione distorta della vicenda fornita dall’ex ministro. Ciò che ci preme sottolineare è come dalla Procura di competenza, giustappunto quella di Torre Annunziata, sulle vicende giudiziarie dell’ex ministro ci sia il dovuto riserbo, mentre su quelle di Maria Rosaria Boccia no.
La disparità di trattamento
Una disparità di trattamento di cui abbiamo spesso parlato per quanto riguarda la comunicazione, ma che ci troviamo purtroppo a ribadire anche per quanto riguarda la giustizia, che in quanto tale, come scritto in ogni aula di tribunale è (o dovrebbe essere) “uguale per tutti”.
Nella fattispecie, martedì 14 gennaio, Maria Rosaria Boccia, è stata convocata dai magistrati presso la Procura di Torre Annunziata. Nell’ultimo periodo sono diverse le querele sporte dalla stessa presso questo Foro di competenza e non è dato sapere a cosa sia dovuta la sua convocazione.
Sarebbe comunque la prima volta in cui l’imprenditrice di Pompei viene ascoltata dalla Procura. Tra i destinatari delle numerosissime querele vi è anche Gennaro Sangiuliano. Come più volte riportato su queste colonne,
sarebbero 2 le azioni giudiziarie intraprese nei suoi riguardi.
Mentre una è stata di dominio pubblico (querela per calunnia art. 368 c.p. ed atti persecutori art. 612bis c.p.), sulla seconda vige il massimo riserbo. C’è chi spiega che tale inconsueto silenzio possa essere riconducibile proprio al rapporto di amicizia tra l’ex Ministro ed il Procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso. Una sorta di inchino di un magistrato nei confronti di un vecchio amico.
Tutto ciò fa parte degli innumerevoli abusi di cui Sangiuliano si sta rendendo protagonista negli ultimi mesi. La narrazione della vicenda in cui ha tirato dentro anche la Boccia, ha da sempre avuto solo lui come voce narrante, nonostante si sia evinto, prove alla mano che l’ex ministro abbia raccontato inesattezze e abbia voluto sminuire la sua ex assistente.
La presentazione del libro di Sangiuliano con l’imbarazzante compiacenza di giornalisti e politici
Nella fattispecie questo pomeriggio alle 17,45, Sangiuliano sarà presente a Napoli presso il Teatro Sannazzaro per la presentazione del suo libro su Trump. Una pubblicazione che all’ex ministro non deve essere costata molta fatica, la medesima è infatti una rielaborazione di una sua vecchia opera nella quale ha inserito tre nuovi capitoli.
Cosa porti Sangiuliano alla celebrazione di un uomo, che ancor prima di salire al potere ha subito una condanna, ha alzato muri per l’immigrazione e ha praticamente dichiarato guerra a Canada, Panama e Groenlandia non ci è dato sapere. La cosa che reputiamo grave è che il sindaco di Napoli, Manfredi, due giornalisti referenziati quali Giovanna Botteri e Roberto Napoletano nonchè il politico di lungo corso Amedeo Laboccetta, partecipino all’incontro.
Ciò che accadrà nel pomeriggio del 13 gennaio, è un chiaro esempio della politica e della cultura, al servizio di un personaggio che ha combinato un pasticcio quando era al potere, che tuttora abusa delle sue amicizie per imbavagliare chi non è in linea con il suo pensiero e che sventola la bandiera del pater familias, quando è sotto gli occhi di tutti il tradimento compiuto nei confronti della moglie. Un uomo che in televisione rubando spazio al Tg1 ha definito “la donna più importante della sua vita” la moglie da poco tradita.
Evidentemente Sangiuliano è abituato a trattare male le donne che reputa importanti: ha tradito la moglie e ha mandato in pasto ai lupi, la sua ex assistente con cui a suo dire ha avuto una relazione affettiva, benchè non esiti a organizzare eventi che lo riguardino, a Napoli o in prossimità di Pompei dove la Boccia risiede.
Maria Rosaria Boccia unica ad averci messo la faccia
Possibile che in tutta questa vicenda la Boccia sia l’unica ad averci messo la faccia e nonostante sia stato appurato che abbia raccontato la verità, la medesima faccia fatica ad essere divulgata? Sarebbe opportuno che il 13 pomeriggio mentre Sangiuliano sarà impegnato con i suoi “amici” nella presentazione del suo libro, monti la protesta di chi vuole la verità e le scuse per la Boccia.
#ScusexlaBoccia
Sarebbe cosa buona e giusta che quell’Italia sana che non vuole essere vittima di maschilismo e servilismo, quell’Italia che rispetta le donne e vuole la verità, mostri il suo malcontento sui social mandando in tendenza l’hashtag : #ScusexlaBoccia, un piccolo segno di indignazione sociale per dimostrare che gli italiani non vogliono farsi prendere in giro.