
#image_title
Sanremo 2025 è andato in soffitta, del festival adesso rimangono le canzoni, sarà interessante vedere il loro appeal sulle vendite e se le posizioni in classifica saranno compensate dagli acquisti. Nel frattempo, a poche ore dallo spegnimento dei riflettori, riportiamo di seguito i nostri giudizi su cantanti e canzoni
Achille Lauro
Si rituffa nel sound vendittiano romano tirando fuori un pezzo che sembra la brutta copia di amore disperato. Il cantante sembra aver perso la sua umiltà e forse anche la creatività
Bresh
Buona la prima per il cantautore ligure. Il brano è interessante e ben eseguito. Nonostante resti nel suo non pecca di ripetitività
Irama
Che Irama abbia un timbro interessante è risaputo. Che lo sappia usare solo in canzoni tutte uguali, anche. Molto bene il duetto con Arisa dove è risultato molto più misurato e l’autotune non era predominante.
Tony Effe
Tony Effe è arrivato carico di supponenza ed aspettative. Le aspettative, purtroppo per lui, sono state tutte puntualmente disattese. Il trapper ha mostrato tutti i suoi limiti, sia nella scrittura che nel canto. Chissà se sapere che la sua collana ha avuto più rilevanza di lui in questo festival gli farà piacere o no
Shablo
Il rap ritrova la strada di casa. Riscopriamo Guè nella sua versione cantante e un bravissimo Joshua. La cover con Neffa un manifesto del genere.
Elodie
Il brano non è tra i suoi migliori ma Elodie, che il palco se lo mangia, riesce con la sua interpretazione a renderlo godibile. Purtroppo si ritrova in un festival di chiara impronta baudiana che non le consente di brillare come potrebbe
Gaia
Altro giro, altra corsa. gaia ci ha mostrato così tante personalità artistiche che non riusciamo a capire più chi sia e dove voglia andare. la sensazione, purtroppo, è che neanche lei lo sappia. Peccato, occasione sprecata.
Sarah
Pensare che sia il suo primo Sanremo fa sorridere. Sarah si esibisce con una padronanza ed una sicurezza che molti dei suoi colleghi, con tanta più esperienza, non sembrano avere.
Amarcord è una canzone leggera, nelle sue corde. D’altronde, è figlia di Amici e della De Filippi e questa
influenza ci vuole un pochino per scrollarsi di dosso.
Willie Peyote
Willie Peyote ci dimostra che la differenza tra leggero e superficiale è sostanziale. Il suo brano è leggero ed il su approccio alla macchina schiacciasassi di Sanremo è quello giusto
Noemi
La cantante romana da la sensazione di aver smarrito la strada. Il brano è bello, è lei a risultare poco credibile. Sarà che sembra più interessata ad accontentare tutti piuttosto che se stessa.
Giorgia
Grande rispetto per una delle voci più belle che abbiamo in Italia. Peccato che una canzone non sia solo voce e vocalizzi sterili. La canzone è sicuramente nelle sue corde ma sa un po’ di naftalina. Soprattutto, nonostante la bravura indiscussa, non riesce proprio a farcela arrivare. Non ci scandalizziamo, come molti, per la sua mancata vittoria. Il premio alla carriera può ancora aspettare
Lucio Corsi
Lucio Corsi è la rivelazione del Festival. Una performance quasi sussurrata, un testo semplice ma incisivo. Una purezza che riporta all’essenza della musica.
Brunori Sas
La ribalta di Sanremo era forse il passo giusto per un cantautore che di cose da dire ne ha tante. purtroppo il cantautorato in Italia è in via di estinzione e Dario ha faticato per raggiugere il grande pubblico. Il testo è bello nel senso, ma sarebbe stato meglio se scevro dei cliché sole cuore amore
Francesca Michielin
Francesca Michielin è un grande mistero. Bella, brillante, soprattutto brava. Eppure c’è qualcosa che la frena. E’ come se non credesse abbastanza in se stessa e le sue insicurezze non le facessero tirare fuori la grinta. Eppure, fuori dal palco, la sua voce la fa sentire.
Olly
Deposta per incapacità manifesta la corona Tony Effe, era lui il secondo in carica. Il testo del brano ricorda tanto Devastante, il singolo di questa estate. Sopravvalutato, piacione, autotunato e scanzonato ad arte, chi lo ha votato rappresenta la quota social della kermesse
Clara
Alla seconda partecipazione al festival, Clara ci propone un brano molto simile a quello dell’anno scorso. Peccato che in ambito musicale “brano che vince non si cambia” non funzioni sempre. Difficile capire se c’è qualcosa di più, se il potenziale può esplodere o se ci siamo illusi
Massimo Ranieri
Canta una bella canzone, il testo è importante e porta la firma tra gli altri di Nek e Tiziano Ferro. Viene tradito nell’esecuzione da una teatralità un po’ troppo marcata tanto da risultare alla fine ridondante. Il brano avrebbe meritato una maggiore centralità
Marcella Bella
Senza voler mancare di rispetto a una signora della musica, “Pelle diamante” cantato da Marcella Bella diventa una farsa. Il messaggio di libertà femminile è potente, ma Marcella lo depotenzia
Coma_cose
Il duo ha ben capito come ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Il brano è il loro solito tormentone con un ritornello catchy e poco più.
The Kolors
Il gruppo di Stash ha trovato la vena d’oro e la segue e persegue fino a quando non si sarò esaurita. Meglio, si spera sappiano fermarsi. Il brano è leggero leggero, un equilibrio instabile tra il poco e il nulla. Saper far ballare e divertire il loro salvagente
Francesco Gabbani
Gabbani porta il solito brano “furbo” (dire paraculo ci sembrava brutto). Però lo sa fare, così bene da crederci pure lui.
Rkomi
Testo molto bello. A non convincere è il suo modo di cantare. Personalissimo, per carità, ma che depotenzia il messaggio. Nella classifica finale avrebbe meritato molto di più.
Modà
Non aggiungono nulla al loro repertorio, il brano sembra la fotocopia di altri, non arrivano più come un tempo
Rose Villain
Nella classifica delle canzoni fotocopia, quella di Rose Villain si posiziona sicuramente al primo posto. Come cita la celebre proprietà matematica, cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia. Ecco, forse la Luini ha studiato al classico.
Fedez
Era ora, Fedez è tornato a casa. Che avesse tanto da dire era risaputo, che lo sapesse fare, anche. Il brano è un pugno nello stomaco. Nudo e crudo eppure a suo modo poetico. Bellissime le barre nella cover di Bella Stronza con Marco Masini.
Simone Cristicchi
Ritorna a Sanremo con un brano che già prima di essere ascoltato aveva conquistato il favore del pubblico.
Indiscutibilmente Cristicchi ha composto una poesia su un tema di cui poco si parla, l’Alzheimer. Però, perchè c’è un però, Quando sarai piccola è una poesia, non una canzone. Le polemiche nate dopo alcune sue affermazioni fuori luogo sulla mancata partecipazione a Sanremo negli anni di Amadeus hanno definitivamente messo la parola fine alle possibilità di vittoria di un artista dal talento indiscusso ma che fin troppo consapevole spesso scade nella supponenza
Rocco Hunt
Rocco Hunt torna a Sanremo dopo tanto tempo. ll suo esordio aveva generato aspettative che, col tempo, però, non sono mai veramente state attese. Il brano proposto è figlio di questo limbo: piacevole da ascoltare ma avremmo potuto vivere senza.
Joan Thiele
Dopo diversi brani che ammiccano a brani 80 e 90, Joan Thiele pesca il suo dai decenni precedenti e serve una retromania anni 60 e 70, raffinata ma non ridondante
Serena Brancale
Artista sottovalutata e ingabbiata in cliché della tradizione canora locale. La Brancale canta da anni, artista jazz dalla voce calda, le qualità canore sono emerse in maniera incisiva nel duetto con Alessandra Amoroso