Sanremo 2025 è Olly il re, Lauro e Giorgia fuori dal podio
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Sanremo 2025 i colpi di scena li ha riservati alla fine, lasciando interdetto anche il democristiano Conti che avrebbe preferito un vincitore nazional popolare che accontentasse un po’ tutti. Giorgia avrebbe potuto rappresentare il giusto compromesso tra l’istituzionalità del festival e la volontà popolare, poi che il brano sarebbe rimasto nell’albo d’oro della manifestazione senza certificare dischi d’oro o di platino poco importa.
Il Sanremo della noia alla fine lo ha vinto Olly, oseremmo dire a sorpresa, nonostante il brano ai giovanissimi piacesse. Non tornano tante cose in questo Sanremo 2025, a cominciare dai dati d’ascolto, lievitati grazie alla total audience nonostante la Rai si ostini a ripetere che l’incidenza dei device è stata ogni sera solo di 400mila unità.
Ci pare difficile credere che su una platea televisiva che in alcuni tratti ha toccato i 17milioni, solo in 400mila non stessero seguendo il festival attraverso la tv, soprattutto lo stesso dato ripetuto per quattro sere di seguito lascia alquanto interdetti. L’aziendalista Conti ha fatto il suo compitino, riducendo il festival alla sostanza, eliminando il contorno di comici, di cantanti scomodi o monologhi.
Il risultato è stata una lotta contro il sonno a fare da contraltare a bollettini trionfalistici sull’appeal emessi i giorni successivi alla messa in onda. Il cambio di rilevazione ha costituito un aiutino per Conti ed un modo per la Rai di buttarla in caciara. Tra le tante analisi fatte, pochi si sono soffermati sul fatto che l’onnipresente direttore artistico abbia usufruito della coda di popolarità delle edizioni condotte da Amadeus.
In tanti si sono seduti davanti alla tv pensando di trovare la medesima offerta, ma invece di ironia e divertimento hanno trovato un preside severo insofferente a qualsiasi comportamento dei cantanti che esulasse dall’esibizione. Conti è riuscito a rendere insopportabile anche il FantaSanremo, perculato, sminuito e vissuto come una perdita di tempo.
Non riusciamo a capire i motivi di blindare Conti per due anni, una decisione che per la Rai si potrebbe rivelare un boomerang, perché se quest’anno il pubblico portato da Amadeus non sapeva cosa trovare, cosa troverà il prossimo anno lo sa benissimo e probabilmente neanche si siederà a guardare.
I dubbi sulla regolarità della vittoria di Olly
Come detto in apertura il festival democristiano di Carlo Conti sembra essere inciampato sull’ultimo ostacolo, quello del vincitore. La vittoria di Olly ha acceso i riflettori anche sulla sua manager, la potentissima Marta Donà, business development de La Tarma record, etichetta discografica di cui fanno parte oltre Olly anche Angelina Mango e Margo Mengoni nonché nel 2021 The Mäneskin, tutti vincitori della kermesse.
La Donà negli ultimi 5 anni ha vinto 4 festival con i suoi talent. Il vincitore di Sanremo 2025 è entrato da pochi mesi in scuderia e da quel momento la promozione intorno al giovane è diventata ridondante e incessante. Ci sono altri episodi che suonano un po’ strani, a venirci incontro nell’analisi è Giacomo Bertò sul suo profilo social @about.jackk: Olly si è esibito per tutte e quattro le serate in cui ha cantato, sempre a metà scaletta, quindi nei momenti con maggiore ascolto.
Martedì sera alla fine della prima serata del festival Olly era fuori dalla TOP5 dei cantanti più votati, classifica scaturita dai voti della sola Sala Stampa, la medesima che nella serata finale cantava e tifava per il giovane come da video fatto circolare ad arte sui social.
Quasi tutti i cantanti dati per favoriti, si sono esibiti per la seconda volta mercoledì, Olly giovedì per cui gli è stato più facile entrare nei 5 preferiti della serata. Aggiungiamo anche che al termine della terza serata è stato divulgato solo il risultato parziale di giovedì e non anche la top5 generale dopo le tre serate..
La serata delle cover è stata estrapolata dal computo della classifica generale, depotenziando il tutto, ma soprattutto tutelando l’artista, che si sarebbe visto chiudere la strada verso il primo posto da Giorgia e Lucio Corsi, prima e secondo classificati nella serata di venerdì.
Infine nella serata finale, Olly è stato il quindicesimo a cantare, stesso numero di uscita di Marco Mengoni a Sanremo 2023 e Angelina Mango nel 2024. Adesso se per la vittoria di Mengoni non ci sono stati dubbi, per la Mango sì e una esibizione con il picco di share comprensiva di caduta per far ricordare meglio cantante e canzone può essere stata d’aiuto.
Una serie di circostanze, abbinate alle vittorie di artisti della stessa manager che fanno dubitare su un pilotaggio di Olly e forse Angelina verso la vittoria finale.
Il tempo amico di Conti
In ogni caso il Festival è finito e le polemiche resteranno appese per aria senza avere probabilmente un seguito. Il tempo, grande alleato del conduttore in 5 serate, giocherà a suo favore anche in questo caso. I dati di ascolto, seppur gonfiati sono favorevoli e le casse della Rai si sono riempite, gli unici a non essere soddisfatti probabilmente sono quei telespettatori per cui il festival è una festa.
La festa non c’è stata, ma il festival come sempre rimane un evento popolare capace di bloccare per una settimana una intera nazione, è mancato il maestro di cerimonie e forse anche la trasparenza, ma Sanremo resta e resterà sempre Sanremo.
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