Schermitrice abusata, rito abbreviato per due atleti

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Il giudice per l’udienza preliminare di Siena, Andrea Grandinetti, ha accolto la richiesta di rito abbreviato avanzata dai legali dei due giovani schermitori italiani, di 20 e 22 anni, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una schermitrice uzbeka. All’epoca dei fatti, la giovane aveva 17 anni.
La vicenda
L’episodio contestato si sarebbe verificato la notte tra il 4 e il 5 agosto 2023 a Chianciano Terme (Siena), durante un camp estivo organizzato dalla Federscherma.
Secondo la denuncia, la ragazza si sarebbe svegliata in una stanza con i due giovani: uno dormiva accanto a lei, mentre l’altro si stava vestendo. La schermitrice ha raccontato di sentirsi intontita, avvertendo forti dolori su tutto il corpo. I due ragazzi, già svegli, le avrebbero rivolto frasi di scherno, ridendo ad alta voce.
I suoi ricordi risalgono a una festa tra atleti, in un bar, la sera precedente. La giovane ha riferito di aver bevuto qualcosa, ma la piena consapevolezza di quanto accaduto è emersa solo al suo risveglio.
Spaventata, ha chiesto aiuto alla compagna di stanza e ha contattato la madre, che si è precipitata a Chianciano, portandola al pronto soccorso, dove è stata sporta denuncia.
L’inchiesta e il processo
Gli accertamenti hanno rilevato nel sangue della ragazza tracce di alcol e droga. Gli inquirenti hanno effettuato copie forensi dei telefoni degli indagati per individuare eventuali prove, come foto o video.
La famiglia della giovane schermitrice uzbeka si è costituita parte civile, così come il Comune di Chianciano Terme. È stata invece respinta la richiesta di costituzione della Federazione Italiana Scherma (FIS). L’udienza per la discussione del rito abbreviato è fissata per il 17 giugno 2024.
L’avvocato della vittima, Luciano Guidarelli, ha denunciato la mancata attivazione del codice rosso e l’assenza di provvedimenti disciplinari nei confronti degli atleti coinvolti.
Inoltre, ha sottolineato come la giovane abbia dovuto incontrare nuovamente gli indagati in contesti sportivi, subendo ulteriori traumi.
La difesa degli accusati
I due schermitori italiani hanno respinto ogni accusa, dichiarandosi innocenti. Il loro avvocato, Enrico De Martino, ha affermato in una nota che i suoi assistiti “non hanno mai usato violenza su nessuno” e attendono le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria.
Nel frattempo, la Federazione Italiana Scherma ha dichiarato di aver mantenuto un dialogo costante con la magistratura, seguendo l’evolversi delle indagini e valutando la possibilità di una costituzione di parte civile in un eventuale giudizio.
Il sindaco di Chianciano Terme, Andrea Marchetti, ha confermato l’adesione del Comune come parte civile e ha espresso “pieno sostegno alla vittima e alla sua famiglia“.
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