Cambiano le pagelle nelle scuole italiane. A partire dall’anno scolastico 2024/2025, le scuole primarie e secondarie di primo grado introdurranno nuove modalità di valutazione.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato l’ordinanza che definisce queste nuove regole, con importanti novità per entrambi i cicli scolastici.
Giudizi sintetici alle elementari
Nella scuola primaria, si abbandonano i livelli descrittivi a favore dei giudizi sintetici, che andranno da “Ottimo” a “Non sufficiente”.
Questi giudizi saranno accompagnati da una descrizione dettagliata dei livelli di apprendimento raggiunti in ogni disciplina, inclusa l’educazione civica.
L’obiettivo, secondo il ministro Valditara, è quello di offrire una valutazione più chiara e comprensibile per studenti e famiglie, migliorando la comunicazione e rendendo più trasparente il percorso formativo.
Condotta in decimi alle medie
Per la scuola secondaria di primo grado, il cambiamento riguarda il voto in condotta, che sarà espresso in decimi. Un punteggio inferiore a 6/10 comporterà la non ammissione alla classe successiva o all’esame conclusivo del primo ciclo.
Questa misura, secondo il ministro, mira a rafforzare la responsabilità individuale degli studenti e il rispetto delle regole, sottolineando l’importanza della condotta nel percorso educativo.
Reazioni e critiche
Non sono mancate le critiche. La Flc Cgil ha espresso forte indignazione, accusando il ministro di adottare un approccio punitivo che non tiene conto del potenziale educativo della scuola.
“I giudizi sintetici nella scuola primaria sanciscono difficoltà e carenze, privando la valutazione della sua funzione formativa”
si legge in una nota del sindacato. La stessa critica viene rivolta al nuovo sistema di condotta nelle medie, considerato un ritorno a logiche punitive piuttosto che educative.
Inclusività e adattamento
Un aspetto centrale della riforma è l’attenzione alle esigenze degli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento. Saranno previsti approcci personalizzati per garantire un’educazione inclusiva.
Le scuole avranno tempo fino alla fine dell’anno scolastico in corso per adeguarsi alle nuove disposizioni e informare adeguatamente le famiglie.