E’ una storia inquietante quella di Serena Doe, di quelle che nascono sui social e vengono innaffiate e alimentate dall’ossessione e dalla morbosità umana, in questa circostanza cosa ancor più grave è costituita dal fatto che coloro che da sempre si sono battute contro la morigeratezza dei costumi, si sono rivelate coloro che quei costumi li avevano più sporchi di coloro a cui pretendevano di farli lavare.
Una storia torbida in cui chi si voleva punire era soggetto a una serie di controlli, da parte di un gruppo Telegram composto da una settantina di persone amministrato da Serena Doe, al secolo Serena Mazzini, personaggio abbastanza conosciuto sul web nonchè braccio destro di Selvaggia Lucarelli nella elaborazione de “Il vaso di pandoro”, una sorta di j’accuse verso i Ferragnez nel quale vengono fatte le pulci alla coppia per sminuirne i meriti passati.
La vicenda del gruppo Telegram è venuta alla luce dopo la denuncia social di una delle vittime dell'”organizzazione” messa in piedi dalla Mazzini, la scrittrice Valeria Fonte:
“Ieri pomeriggio vengo a scoprire che Serena Mazzini, che oggi annuncia la cancellazione del suo profilo, ha fatto parte di un gruppo Telegram (fondato dai suoi adepti) in cui ha condiviso senza consenso mie chat private, mie foto per amici stretti, tra cui una foto aftersex, con annessi commenti misogini. Un gruppo con 70 persone. 70 persone che mi hanno vista semi-nuda senza che io abbia avuto scelta. 70 persone che hanno letto mie chat private. Sapete che mi ricorda? I fantomatici gruppi Telegram degli incel. Che bello, quando chi si occupa di sharenting, di privacy, di lato oscuro dei social, diventa lei stessa il lato oscuro dei social”
Ma non finisce qui, la scrittrice nella sua denuncia ha reso noto di non essere stata la sola a finire sotto la shitstorm del gruppo della Mazzini :
“Vi piacerebbe sapere che l’ha fatto solo con me, vero? Eh. Invece è un vizio; lo ha fatto con tutte le persone del giro femminista che mi stanno intorno. Facciamo che evito la lista dei nominativi”
Tra le vittime anche un’altra scrittrice, Carlotta Vagnoli, molto seguita sui social per le sue battaglie sulla parità di genere, questa la sua testimonianza :
“Sono stata avvisata di essere stata presa di mira, insieme a tante altre persone, da un gruppo privato di 70 persone creato da Serena Mazzini, con cui non ho mai parlato in vita mia. Nel gruppo c’erano mie storie verdi, informazioni private, deliri sulla mia vita sessuale, personale, sul mio lavoro, attacchi d’odio feroci. Commenti violenti, misogini, transfobici, commenti sui corpi, sulla vita sessuale delle persone, sul loro privato, sul presunto loro privato. Un gruppo chiamato Animaletti contro la censura in cui il branco si cibava di materiale ottenuto in modo non consensuale e perfino chat e messaggi privati di alcune persone [..] Bizzarro modo di agire per chi lavora sulla tutela della privacy. Bizzarro modo di agire da parte di un gruppo pieno di persone che si sono più volte definite transfemministe. Fosse l’ultima cosa che faccio, farò venire fuori quei 70 nomi uno per uno”.
A seguire tante altre testimonianze tutte a sfondo sessista che denotano un vero e proprio accanimento di Serena Doe verso le donne. E mentre sui social imperversa lo sdegno per quanto accaduto, è mancata la presa di distanze di Selvaggia Lucarelli da quanto accaduto, un silenzio che stride parecchio. Non è detto che anche l’opinionista e scrittrice fosse nei 70 della chat con un profilo mascherato ovviamente sono solo supposizioni, ma appare difficile credere che la Lucarelli non fosse a conoscenza dei traffici social della sua collaboratrice.
In tutto ciò non è mancato il commento di Fedez, il rapper come anche sua moglie Chiara Ferragni, sono stati da sempre oggetto delle stilettate della Lucarelli, queste le sue parole in una Igs sul suo profilo:
“Ti vorrei dire ‘Sono in riva al fiume ad aspettare perché prima o poi lì vedrò il tuo cadavere passare. E le parole scivolano come sul vetro. Il male è come un boomerang, prima o poi ti ritorna indietro'”
Non ci addentreremo con ulteriori commenti in una storia tanto scabrosa, in cui il livore e l’ipocrisia sono i protagonisti, ogni commento avrebbe il sapore della retorica mentre in questo momento è giusto che i fatti, gravi, parlino da soli. Ovviamente continueremo a seguire la vicenda attendendo anche l’eventuale commento della Lucarelli, che probabilmente non arriverà, a riaffermare la consapevolezza che viviamo in una sociètà piena di maschere e perbenista di facciata.