Simone Muratore smette di giocare per un tumore, la Juventus gli offre un contratto di lavoro
Simone Muratore, ex centrocampista della Juventus, ha annunciato ufficialmente la fine della sua carriera da calciatore a soli 26 anni, un passo obbligato dopo aver lottato contro un grave tumore al cervello.
Tuttavia, la sua avventura calcistica non finisce qui: la Juventus, che lo ha visto crescere, ha deciso di non lasciarlo solo, proponendogli un nuovo ruolo come collaboratore tecnico nel settore giovanile. Una scelta che permetterà a Muratore di continuare a vivere il calcio da una prospettiva differente, restando nella grande famiglia bianconera.
Un addio a sorpresa e il difficile percorso verso la guarigione
La notizia del ritiro di Simone Muratore arriva dopo un percorso molto complicato.
Tre anni fa, a Muratore venne diagnosticato un neurocitoma al ventricolo sinistro, un cancro al cervello che ha stravolto la sua vita.
La diagnosi ha comportato una lotta intensa, ma il giocatore ha avuto la fortuna di sconfiggere la malattia, anche se il trauma fisico e psicologico legato alla battaglia contro il tumore gli ha impedito di proseguire la sua carriera calcistica.
Nel suo messaggio d’addio, pubblicato su Instagram, Muratore ha scritto: “Ci ho provato fino alla fine”. La decisione di appendere le scarpe al chiodo è stata presa con grande dolore, ma anche con consapevolezza.
Nonostante la fine della sua carriera da calciatore, l’ex centrocampista ha trovato conforto nel sapere che potrà continuare a vivere il calcio, ma da una posizione diversa.
I momenti più alti della carriera: l’esordio in Champions e il debutto in Serie A
La carriera di Muratore, purtroppo segnata dalla malattia, aveva avuto comunque alcuni momenti di grande soddisfazione. Nel 2019, sotto la guida di Maurizio Sarri, Muratore fece il suo debutto in Champions League, entrando nel finale della partita contro il Bayer Leverkusen. Un sogno che si realizzò quando, al 92° minuto, Sarri lo chiamò in causa al posto di Cuadrado. Un minuto che, come lui stesso ha raccontato, “sembrò un’eternità”, tanto grande fu la gioia di quel momento.
L’anno successivo, nonostante la pandemia che sconvolse il mondo del calcio e della vita quotidiana, Muratore riuscì a fare il suo debutto in Serie A. Nella stagione 2019/2020, infatti, ebbe l’occasione di scendere in campo contro il Lecce, subentrando a Bernardeschi in una delle quattro presenze che riuscì a collezionare durante l’anno. Un cammino che si concluse con la vittoria dello scudetto, il che rese quella stagione, seppur segnata dal Covid, comunque indimenticabile.
Il ritiro e il futuro al fianco della Juventus
L’ultima volta che Muratore scese in campo fu il 10 ottobre 2021, con la maglia del Tondela, club portoghese con cui era in prestito dall’Atalanta.
Da quel momento, la sua carriera calcistica si è fermata, ma la sua storia con il calcio non si chiude.
La Juventus gli ha offerto una nuova opportunità: entrare a far parte del settore giovanile come collaboratore tecnico. Un ruolo che gli permetterà di trasmettere la sua esperienza e il suo amore per il calcio ai giovani talenti, rimanendo in un ambiente che ha rappresentato la sua casa per molti anni.
Nel suo messaggio d’addio, Muratore ha voluto ringraziare tutti i compagni di squadra e i tecnici che ha incontrato nel suo cammino:
“Ho avuto la fortuna di giocare con giocatori straordinari, fuoriclasse, dentro al campo ma soprattutto fuori dal campo, e questo non me lo toglierà mai nessuno”
ha scritto.
Un segno di gratitudine verso il mondo del calcio che lo ha formato non solo come giocatore, ma anche come uomo.
Il futuro: un legame indissolubile con la Juventus
Nonostante la sua carriera da giocatore sia giunta al termine, il legame di Simone Muratore con la Juventus rimarrà forte e indissolubile.
La scelta del club di inserirlo nel settore giovanile dimostra quanto il ragazzo sia stato importante per la società e per il suo futuro.
La Juventus non ha mai smesso di credere in lui e ora gli offre una nuova opportunità per rimanere protagonista in un altro ruolo, continuando a crescere come professionista e come parte integrante di una famiglia che ha sempre avuto a cuore.