Il Tribunale di Arbitrato Sportivo (TAS) di Losanna esaminerà il caso di Jannik Sinner tra il 16 e il 17 aprile, in un arbitrato richiesto dall’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA).
L’organizzazione ha fatto appello contro la decisione della Tennis Integrity Agency che lo scorso agosto aveva di fatto assolto il tennista italiano in merito alla positività al Clostebol, rilevata a marzo 2024 negli Stati Uniti.
Sinner positivo al Clostebol: le tappe
Jannik Sinner è stato trovato positivo a Clostebol durante il torneo di Indian Wells, con risultati di controlli che mostrano concentrazioni elevate.
Ha giustificato la positività come conseguenza di una contaminazione tramite Trofodermin, uno spray utilizzato dal suo fisioterapista. Un tribunale indipendente lo ha assolto per mancanza di colpa, consentendogli solo la perdita di 400 punti in classifica e una multa di 300.000 euro.
Tuttavia, la WADA ha presentato ricorso al TAS, contestando l’assoluzione e ribadendo che i giocatori sono responsabili per le sostanze proibite presenti nel loro organismo e per le azioni del loro team.
Il processo e i tempi della sentenza
Il procedimento dovrebbe durare due giorni, ma la sentenza definitiva non arriverà prima di un mese. Anche qualora il processo si concludesse in una sola udienza, il verdetto sarà emesso dopo gli Internazionali d’Italia, in programma dal 29 aprile a Roma. Sinner, quindi, dovrà attendere la decisione del TAS con un mix di tensione e speranza.
Gli arbitri designati
Per l’arbitrato sono stati già scelti i due arbitri: la WADA ha nominato Ken Lalo, giurista israeliano noto per aver inasprito la pena di Sara Errani nel 2017 per positività al Letrozolo. Dall’altra parte, la difesa di Sinner ha indicato l’americano Jeffrey Benz. Il presidente del collegio arbitrale sarà annunciato a breve dal TAS.
I rischi per Sinner
Il processo si svolgerà a porte chiuse, come avviene per la maggior parte delle udienze del TAS. La WADA chiede una squalifica da uno a due anni, sostenendo che Sinner non avrebbe adottato le necessarie precauzioni per evitare la positività.
Entrambe le parti concordano che la positività sia stata involontaria, dovuta al contatto con una pomata steroidea utilizzata dall’ex massaggiatore di Sinner per trattare una ferita. La difesa del tennista dovrà dimostrare che l’evento era imprevedibile e al di fuori del controllo dell’atleta.
L’esito dell’arbitrato sarà decisivo per il futuro della carriera di Jannik Sinner, che rimane uno dei talenti più promettenti del tennis mondiale.