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Stefano Tacconi ex portiere della Juventus e della Nazionale ha ottenuto la casa popolare dall’Aler a Milano. A presentare la richiesta sarebbe stata la moglie Laura Speranza, sposata in seconde nozze nel 2011 e con la quale ha avuto quattro figli. Tacconi popolarissimo ai tempi della sua attività professionistica, è tornato nuovamente a far parlare di sé a causa di un aneurisma che lo ha colpito nel 2022 e che lo ha costretto a una lunga riabilitazione.
A quanto si apprende da Il Giorno, la domanda è stata presentata all’Istituto nell’aprile del 2023, mentre il contratto è stato perfezionato tre mesi dopo, con una rapidità sorprendente date le liste d’attesa infinite per gli alloggi popolari. Non solo, nel giro di pochissimo tempo, la famiglia del portiere, ha ottenuto il permesso per trasferirsi in un secondo appartamento popolare.
Per chiarezza, la famiglia dell’ex calciatore ha la documentazione in ordine per potere usufruire della casa popolare, come detto a stupire sono i tempi con cui il tutto si è concretizzato. Perplessità sono state sollevate anche da Carmela Rozza, consigliera regionale del PD, già segretaria del sindacato inquilini Sunia, che in una dichiarazione ha affermato:
“Tempistiche eccezionali, mai visto cambi alloggio così rapidi: sarebbe bello che Aler ci abituasse a tanta rapidità”
Il quotidiano che ha divulgato la notizia, sottolinea che per passare da un alloggio popolare a un altro, è necessario attendere almeno 12 mesi dalla prima assegnazione per fare domanda, si possono ottenere deroghe solo in presenza di comprovati e sopraggiunti aggravamenti medici.
L’ex portiere in virtù delle vicissitudini mediche avrebbe avuto diritto al cambio di alloggio motivato da problemi di deambulazione e fisici, ma anche in questo caso sorgerebbero alcuni dubbi, in quanto il primo alloggio si trovava al quarto piano con ascensore, mentre quello nuovo è al sedicesimo.
“Alcuni fabbricati non hanno sempre un accesso diretto alla cabina dell’ascensore per la presenza di alcuni gradini all’ingresso”, ha spiegato l’Aler. Tacconi, dopo l’aneurisma, aveva dovuto effettivamente muoversi in sedia a rotelle per un periodo e aveva bisogno di un accesso al fabbricato, più agevole.