Suor Anna Donelli tra i 25 arrestati in un’inchiesta sulla ’ndrangheta a Brescia
Un’inchiesta della Procura di Brescia ha portato all’arresto di 25 persone, tra cui anche una religiosa, suor Anna Donelli, 50 anni, accusate di essere coinvolte in un presunto gruppo criminale legato alla ‘ndrangheta.
La suora sarebbe stata “a disposizione” del sodalizio mafioso per garantire i collegamenti con i membri della criminalità organizzata detenuti in carcere.
La sua posizione all’interno dell’inchiesta ha suscitato grande shock, dato il contrasto tra la sua vocazione religiosa e il suo ruolo nell’ambito delle attività criminali.
Le accuse e gli altri arrestati
Le indagini si sono concentrate su una serie di reati legati all’organizzazione mafiosa, tra cui il traffico di droga, estorsioni e attività di riciclaggio di denaro.
Tra gli arrestati ci sono anche figure politiche e amministrative di spicco.
Giovanni Acri, ex consigliere comunale di Brescia, iscritto a Fratelli d’Italia, e Mauro Galeazzi, ex esponente della Lega nel Comune di Castel Mella, sono stati arrestati e posti agli arresti domiciliari.
Galeazzi, in particolare, era già stato arrestato per tangenti, per poi essere scarcerato e assolto.
L’origine dell’inchiesta
L’inchiesta, che ha messo in luce i legami tra la criminalità organizzata e alcune istituzioni locali, ha sollevato gravi sospetti sul radicamento della ‘ndrangheta nel territorio bresciano e sulla possibile infiltrazione nelle strutture politiche e amministrative.
Le reazioni e i commenti
La notizia dell’arresto di suor Anna Donelli ha lasciato la comunità sotto shock.
Da una parte, molti fedeli e membri della comunità religiosa sono rimasti sconvolti dalla suo presunto coinvolgimento con le attività mafiose.
Dall’altra, le istituzioni bresciane stanno cercando di allontanare ogni ipotesi di corruzione interna e garantire che l’inchiesta faccia il suo corso senza interferenze.