Tale e Quale Show, Conti si adegua al titolo, show identico alle edizioni precedenti
Squadra che vince non si tocca recita il proverbio e Carlo Conti la squadra di Tale e Quale Show non la avrebbe cambiata neanche quest’anno se quel monumento dello spettacolo italiano dal nome Loretta Goggi non avesse deciso di prendersi un anno sabbatico. L’innesto di Alessia Marcuzzi ha sicuramente portato una ventata di allegria e leggerezza, ma senz’altro è venuta meno la competenza in maniera musicale, per la conduttrice romana sono stati tutti bravi come se dovesse giudicare il saggio di Natale di una prima elementare.
Il programma compie quest’anno 14 anni e si sono sentiti tutti, alla noia per la consuetudine si sono aggiunte le esibizioni di un cast improponibile. E’ quasi una edizione Nip del programma, con concorrenti semi sconosciuti per lo più fuori ruolo, lontani dal personaggio e soprattutto stonati. Pensavamo gli anni passati di aver toccato il fondo con Cirilli e Paolantoni e invece no, Carmen Di Pietro è riuscita a fare di peggio, oltre a non prendere una nota non ha azzeccato neanche una parola del testo della Rettore che le era stato assegnato.
Niente di nuovo insomma, uno spettacolo che si avvita da anni su stesso e che forse sarebbe arrivato il momento di mandare in pensione. I vari spin off spalmati durante la stagione per coprire i buchi di programmazione hanno reso un programma già di per sè obsoleto anche sovraesposto, perfino gli artisti da imitare sono sempre gli stessi. Carlo Conti ormai onnipresente in tutte le trasmissioni, non si è preoccupato assolutamente di rivedere il format per proporlo in una maniera diversa, ma ha contato sulla fidelizzazione del pubblico senza badare alla controprogrammazione. I turchi su Mediaset hanno già fatto piangere mamma Rai, vedremo se ne risentirà anche il conduttore toscano.
Per quanto riguarda il cast dei giudici, oltre la già citata Marcuzzi, da citare un non più credibile Malgioglio ormai schiavo nonchè vittima del suo personaggio, ripetitivo e aggressivo oltremodo se non gli si fa finire i discorsi inutili e prolissi in cui si incammina. Defilato e non invadente Panariello, fa le stesse battute anni ’90 di Fiorello, ma nel suo caso non si grida al fenomeno.
Alla fine della prima puntata è risultato primo, meritatamente, Feisal Bonciani, se non lo conoscete cercatelo su Google, abbastanza buona la sua interpretazione di Bruno Mars, seconda Verdiana con Arisa, terzo Massimo Bagnato con Fred Bongusto. Non riusciamo a comprendere la scelta di assemblare un cast di semi sconosciuti lasciando a casa la miriade di nomi conosciuti che hanno sostenuto le selezioni e che senz’altro avrebbero avvicinato molte più persone al programma.
Un livellamento verso il basso notevole, da sottolineare la presenza di De Martino, anche lui proposto dall’azienda in ogni trasmissione, fra poco Rai1 lo proporrà anche la domenica all’Angelus accanto al Papa, durante la puntata ha fatto in modo che la De Filippi chiamasse in diretta per scambiare qualche battuta ironica con Conti, tra presenzialisti del video si capiscono.