Tiziana D’Orazio, un concorso per i giovani per portare avanti ciò che voleva Stefano
Leggendo cosa ci ha raccontato Tiziana Giardoni D’Orazio nel nostro colloquio telefonico viene fuori in pieno l’uomo Stefano D’Orazio, con la sua allegria, la sua arte, il suo carisma, ma ciò che emerge in maniera netta e preponderante è l’amore immenso che ha legato Stefano e Tiziana per 20 anni. Una favola bellissima culminata durante i Wind Music Award del 2017, evento durante il quale, ospite con i Pooh, Stefano a sorpresa in diretta TV ha comunicato che il 12 settembre, avrebbe sposato Tiziana.
Occasione della chiacchierata con Tiziana un grande evento da lei organizzato, una festa a Lignano Sabbiadoro il prossimo 7 settembre per ricordare Stefano con la partecipazione di molti amici che gli hanno voluto bene e la premiazione di tanti giovani talenti, una attenzione ai nuovi artisti, ai nuovi compositori e a cantanti emergenti per cui il batterista dei Pooh ha sempre avuto a cuore la crescita artistica e professionale.
“Il 7 settembre ci sarà una serata spettacolo – racconta Tiziana- una iniziativa che nasce nel 2021, non sapevo esattamente cosa volessi fare, ma solo quanto fosse giusto. Ricordare i grande artisti non è semplice, ma è doveroso affinchè tutti conoscano il bagaglio di arte incredibile che i medesimi hanno lasciato, ci sono tanti artisti che non vengono ricordati a dovere. L’Associazione Stefano D’Orazio ha come scopo far conoscere Stefano ai giovani, sia a coloro che lo hanno conosciuto “solo” come il batterista dei Pooh, sia per coloro che non hanno fatto in tempo a conoscerlo. Vorrei che arrivasse non solo l’artista ma anche l’uomo Stefano. L’Associazione ha voluto creare qualcosa di concreto per i giovani attraverso delle borse di studio che premieranno la preparazione e il talento”
Nel 2009 Stefano D’Orazio ha lasciato i Pooh dopo 38 anni, ci è tornato nel 2016 per le serate evento che avrebbero dovuto sancire lo scioglimento della band, cosa poi non avvenuta. Nel 2009 lui parlò di secondo tempo della sua vita, un periodo che si è rivelato molto prolifico, durante il quale ha scritto due libri, il secondo uscito postumo e due musical di grande successo. Con quello che stai facendo adesso per lui senti di stargli facendo vivere il suo terzo tempo?
“E’ quello che vorrei perchè se lo merita, voglio che sia ricordato sempre per ciò che ha fatto, lui non stava fermo un attimo, era un creativo, era il suo modo di riempire la vita di emozioni, voleva realizzare cose, gli piaceva ascoltare le persone e riscrivere le emozioni a modo suo, riusciva a catturare l’essenza delle cose. L’obiettivo dell’Associazione è trasmettere la sua eredità artistica, donare borse di studio per perfezionarsi, perchè non basta il talento, bisogna studiare. Durante la serata saranno premiate diverse categorie tra cui quella dei giovani cantautori, uno di loro avrà l’opportunità di essere seguito dal maestro Mogol, degli interpreti, potranno essere seguiti dal maestro Diego Basso. Poi la categoria giovani artisti manager autonomi nel mondo della musica, in Italia è una figura che non esiste, ai ragazzi premiati verrà offerta la possibilità di crescere”
Una serata molto impegnativa da organizzare e che ha trovato subito entusiasmo da parte di tanti artisti che hanno avuto modo di apprezzare e conoscere Stefano
“Sarà una bella serata, ci saranno tra gli altri i Pooh, i Jalisse, Angelica Bove, Briga, il mago Casanova con uno spettacolo molto particolare e poi Max Laudadio che farà il genio di Alladin, tratto dallo spettacolo che ha scritto Stefano, la serata sarà presentata da Lorella Cuccarini, una grandissima amica”
Hai detto che ci saranno i Pooh, hai continuato a sentirli dopo la morte di Stefano?
“Sì continuo a sentirli, sono sempre presenti e disponibili, anche nel caso di questa serata, loro il 31 agosto finiscono un tour lunghissimo in giro per l’Italia, avrebbero potuto dirmi abbiamo appena finito non ce la facciamo, invece mi hanno detto subito di sì”
Ci sei rimasta molto male, come tutti, per il mancato tributo a Stefano durante il Festival del 2021, hai avuto modo di chiarire con Amadeus e Fiorello?
“Ne ho sofferto tantissimo, prima di tutto per la collocazione, il tributo era previsto alle 2 di notte in fondo alla serata, io e mia madre siamo rimaste davanti al televisore fino a notte fonda per poi vederci tagliare l’omaggio a Stefano per motivi di tempo. Ero devastata, Stefano era morto a novembre, erano passati 3 mesi, era il primo evento importante in cui ricordarlo, ci sono rimasta malissimo. Con Amadeus e Fiorello ci ho parlato, non è dipeso da loro, vogliono tanto bene a Stefano e sono presenti. L’omaggio c’è stato nel 2023 e non è stato l’unico riconoscimento, Stefano è stato celebrato anche attraverso un francobollo come eccellenza dello spettacolo italiano”
Leggendo “Confesso che ho stonato”, il primo libro di Stefano, viene fuori la sua grande intraprendenza e la sua grande positività, c’è un passaggio in cui si rompe il tasto dello spazio sul pc e lui continua a scrivere tutto attaccato
“Era rimasto solo a Pantelleria durante l’inverno, stava scrivendo il libro, aveva voluto gli lasciassi la gatta. In un momento di distrazione la gatta ha rotto il tasto e lui ha continuato a scrivere, sono dovuta tornare a Pantelleria per portargli un altro pc. La quotidianità di Stefano era una risata continua, trovava sempre il modo di farmi ridere, mi manca tanto la sua energia positiva, riusciva a sdrammatizzare tutto per non farmi pesare niente”
Dopo la sua morte hai detto che ti sei messa subito all’opera per trovare il modo per ricordarlo, per farlo conoscere, hai trovato difficoltà, una volta trovata l’idea è stato difficile metterla in pratica ?
“E’ stato faticoso ed è faticoso tuttora, io a distanza di pochi giorni ho perso Stefano e anche mio papà, ho perso i punti di riferimento, è un dolore incontrollabile. Giorno dopo giorno ti rendi conto della mancanza di due persone fondamentali per la tua vita. E’ stato terribile, c’era il COVID non potevo neanche contare sugli abbracci degli amici, ero sola, io a casa mia e mia madre altrettanto sola a casa sua. Gli amici di Stefano cercavano di darmi conforto a distanza. Mi mancava Stefano, mi mancava la sua positività, la prima cosa a cui ho pensato è mandare in stampa “Tsunami”, il suo secondo libro, uscito postumo, sapevo quanto ci teneva, era gonfio per le cure e stava facendo di tutto per rimettersi in forma per la promozione. E’ un libro bellissimo, ma se guardo nei cassetti c’è tanto di quel materiale, tante cose, tante idee che aveva in testa e che sicuramente avrebbe realizzato. E’ il discorso che facevo all’inizio, gli artisti non devono essere dimenticati è giusto che sia portata avanti la loro memoria, io voglio che Stefano non sia dimenticato”
Per cosa vorresti fosse ricordato Stefano?
“Vorrei che fosse ricordato per l’artista che è stato ma soprattutto per l’uomo, il suo aspetto umano che è stato apprezzato da chi ha avuto modo di imbattersi sulla sua strada. A distanza di 4 anni è ancora ricordato per la sua umanità, gli vogliono tutti bene, dai colleghi, alle maestranze, quando vado negli studi televisivi in tanti si ricordano di lui e mi dimostrano il loro affetto, testimonianze che mi riempiono di gioia, questo vorrei che uscisse di Stefano, la sua grande umanità”
Avevate una vostra canzone, c’era una canzone che rappresentava la vostra storia?
“Non avevamo una canzone in particolare, ognuna a modo suo ha qualcosa che te la fa piacere, da ‘Se c’è un posto nel tuo cuore’ ad altre. Mi piaceva come stava sul palco, la sua forza, la presenza fisica, è stato uno dei pochi o l’unico a cantare e suonare la batteria”
Appuntamento quindi per ricordare Stefano D’Orazio il 7 settembre a Lignano Sabbiadoro.