Tommaso Zorzi contro l’arte dell’ignavia ed il trionfo del nulla
Piaccia o meno, Tommaso Zorzi è uno che non le manda a dire. E chiariamoci, non parliamo di pseudo dissing o chiacchiere da bar.
Il giovane influencer milanese si è sempre esposto per difendere un principio o denunciare una stortura, pagandone spesso le conseguenze.
Non ci stupisce, quindi, leggere, nelle sue IG stories, un monito a chi, invece una posizione non la prende mai.
“E sono sempre più amareggiato dal silenzio selettivo dei miei “colleghi” su temi che vanno da questo alla guerra a Gaza.
Nessuno che si prenda una cavolo di responsabilità di avere un’opinione su un tema scomodo.
Inizia a diventare una questione che mi rende complicati anche i rapporti personali. Non è possibile non avere mai un’opinione su nulla.
Dante li chiamava ignavi. E tanto li schifava che li mette nell’antinferno, manco all’inferno.”
Partiamo dai fondamentali, cos’è l’ignavia?
L’ignavia, termine derivato dal latino “ignavia” (che significa pigrizia o indolenza), rappresenta una condizione di apatia, inazione e mancanza di volontà di prendere decisioni o affrontare le responsabilità della vita.
Nella cultura e nella filosofia occidentale, l’ignavia è spesso vista come una forma di disimpegno morale, un rifiuto di agire di fronte a situazioni che richiedono una presa di posizione.
Dante Alighieri, come ben ricorda Tommaso, nella Divina Commedia, riserva un luogo particolare agli ignavi nel vestibolo dell’Inferno, poiché la loro neutralità e indifferenza li priva perfino del diritto di essere ricordati o giudicati.
Nel Canto III dell’Inferno gli ignavi sono condannati a inseguire per l’eternità un’insegna bianca senza significato, punti e morsi da vespe e mosconi.
Questa immagine simboleggia il tormento di chi, in vita, non ha mai preso posizione, condannato ora a una vita di inseguimento senza scopo.
Ma cosa significa davvero essere ignavi?
L’ignavo non è semplicemente una persona pigra o inattiva, ma piuttosto qualcuno che, pur avendo la capacità di agire, sceglie di non farlo.
In un contesto più ampio, l’ignavia rappresenta una forma di fuga dalle responsabilità morali e civili. Gli ignavi non prendono posizione né per il bene né per il male, preferendo evitare qualsiasi coinvolgimento che richieda coraggio o sacrificio.
Questo atteggiamento è visto da molti pensatori come una colpa grave, poiché la mancanza di azione, di fronte a ingiustizie o difficoltà, equivale ad esserne complici, anche se indirettamente.
Gli ignavi, sia chiaro, non soffrono di alcuna patologia, non sono malati: scelgono di essere ciò che sono.
Di fronte alla complessità dei problemi globali, molti scelgono di ritirarsi in un atteggiamento di passività, preferendo non affrontare temi come la politica, l’ingiustizia sociale o il cambiamento climatico.
Questo disimpegno può essere visto come una difesa psicologica, un modo per proteggersi dal sovraccarico emotivo, ma ha conseguenze tangibili.
Molto, troppo spesso, la paura delle conseguenze delle proprie azioni o delle proprie scelte gioca un ruolo fondamentale.
Il timore del fallimento, del giudizio altrui o delle responsabilità può paralizzare l’individuo, impedendogli di agire anche quando riconosce la necessità di farlo.
Ed è proprio di questo che parla Tommaso.
I suoi “colleghi”, pronti a difendere con le unghie e con i denti il proprio orticello, quando si tratta di esporsi per una giusta causa fanno finta di nulla pur di non perdere lo status. Di quale status si tratti, però, è difficile a dirsi.
Possibile che non abbiano nulla da dire? Un pensiero, uno così forte e radicato da avere la necessità di esternarlo?
Possibile che le atrocità a cui stiamo assistendo a Gaza non smuovano la coscienza? Possibile? Sembra che lo sia.
Arriverà il momento in cui gli ignavi 4.0 saranno costretti a guardarsi negli occhi al mattino, lì davanti allo specchio, e dovranno abbassare lo sguardo. Forse, e dico forse, in quel momento realizzeranno che la loro voce poteva fare la differenza ma hanno preferito tacere.
Avranno tante belle cose intorno, forse, ma in fondo non avranno nulla.