Tony Effe, Roma lo esclude dal Capodanno, i colleghi urlano alla censura
Il dietro front del sindaco Gualtieri sulla partecipazione di Tony Effe al concerto di Capodanno al Circo Massimo si è rivelato un boomerang: in tanti hanno parlato di “censura” e hanno rivendicato il diritto di un artista di esprimersi senza limitazioni di sorta.
In linea di principio, ci troviamo d’accordo sulla condanna all’accaduto: il Comune ha ingaggiato Tony Effe che, in virtù di questo impegno, probabilmente, ha dovuto rinunciare ad altri appuntamenti professionali o personali e la disdetta, giunta a pochi giorni dall’evento è inaccettabile.
I dubbi, leciti, del sindaco, dovevano affiorare prima di fare la scelta e non dopo averla fatta e pubblicizzata.
Evidentemente le proteste ricevute per l’eventuale esibizione del rapper sono state tante e tali da non poterle lasciare inascoltate ma che i testi di Tony Effe siano misogini e diseducativi è cosa nota da sempre.
D’altronde proprio qualche settimana fa il Codacons aveva diffidato Carlo Conti dal portare l'”artista” sul palco di Sanremo proprio per questo motivo (diffida rimasta, come sappiamo, inascoltata).
Capiamo, dunque, senza se e senza ma, le proteste, quello che proprio non riusciamo a tollerare è l’utilizzo della parola “censura”.
Il termine lo abbiamo sempre associato a situazioni in cui di tenta di spegnere la voce di chi protesta, di chi denuncia, di chi in qualche modo si rende foriero di tematiche politiche o sociali di pubblico interesse e, sicuramente, i testi che l’autotune con le fattezze di Tony Effe porta sul palco non possono essere associati a nulla di tutto questo.
“Ti sputo in faccia solo per condire il sesso
Ti chiamo “puttana” solo perché me l’hai chiesto
Ti sbavo il trucco, che senza stai pure meglio
Ti piace solamente quando divento violento
Solo di notte ci capiamo
Non gridare sennò mi arrestano
Dopo le quattro, ti amo
Dopo le dieci, mi dimentico”(Dopo le 4- Tony Effe)
Tony, bitch, amo solo le mie thotties
Per la mia città sono Francesco Totti
Seh, numeri d’oro nel mio chopstick
Lei la comando con un joystick
Non mi piace quando parla troppo (troppo)
Le tappo la bocca e me la fott- (shh)(Mi piace – Tony Effe)
La scelta del sindaco Gualtieri ha, come dicevamo, suscitato l’ira funesta di alcuni colleghi di Tony Effe: in primis Mahmood e Mara Sattei che, addirittura, hanno deciso di non presenziare al concerto di Capodanno per solidarietà, dandone pubblica comunicazione attraverso i loro account social.
Anche Lazza e Vasco Rossi sono intervenuti in difesa del cantante di Sesso e Samba e, a sorpresa, Emma e Noemi, sempre presenti agli eventi organizzati a difesa dei diritti delle donne (vedi l’ultima edizione di Una, Nessuna, Centomila) hanno condannato l’accaduto esprimendo pubblica solidarietà a Tony.
Non vi fate ingannare, il fatto che tutti gli artisti che si sono esposti pubblicamente, ad eccezione di Noemi, appartengano alla stessa casa discografica di Tony Effe, la Universal, è una pura e semplice coincidenza.
Ovviamente non poteva mancare l’endorsement di Giulia De Lellis, l’influencer che da questa estate fa coppia fissa con Tony Effe che scomoda le parole “arte”, “musica” per esprimere il proprio dissenso. Al di là del contenuto, Tony apprezzi il gesto di Giulia che si espone, solitamente, solo per se stessa.
Chissà come mai lo stesso dispiegamento di forze non si sia avuto quando l’anno scorso Ghali e Dargen D’Amico hanno portato, sul palco di Sanremo, il problema degli immigrati inneggiando alla pace e ricevendo, in cambio, dure reprimenda dalla dirigenza Rai.
Tanto su cui riflettere, non vi pare?