
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A Trento, una poliziotta di 53 anni, che sta completando il suo percorso di transizione di genere da uomo a donna, è stata vittima di una brutale aggressione.
Tre ultras, dopo un acceso scambio di parole, l’hanno colpita con calci e pugni, lasciandole due profonde cicatrici sulla fronte, segni indelebili di una notte da incubo.
Reazione delle istituzioni
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha contattato il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per ottenere informazioni sull’accaduto ed esprimere solidarietà all’agente ferita.
La vittima, originaria di Trento ma da anni in servizio fuori città, ha raccontato l’aggressione ai giornali locali, tra cui L’Adige, Corriere del Trentino e Il T.
Un’aggressione scaturita da un litigio
La vicenda si è consumata attorno alle tre del mattino. La poliziotta, fuori servizio e in abiti civili, si era recata in un locale vicino allo stadio per salutare una cameriera.
All’interno c’erano i tre ultras e, mentre stava per uscire, uno di loro l’ha urtata. Dopo avergli chiesto di fare più attenzione, l’uomo ha risposto con pesanti offese. Ne è nata una discussione che ha portato la poliziotta a dargli uno schiaffo. A quel punto, i tre hanno reagito con un violento pestaggio.
Ferite e denuncia
Dopo essere riuscita a fuggire, l’agente si è recata in auto al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Chiara, dove i medici le hanno applicato 18 punti di sutura. La prognosi è di trenta giorni.
La poliziotta ha deciso di sporgere denuncia, anche perché conosce di vista uno degli aggressori. Essendo anche lei una tifosa, frequenta lo stadio Briamasco, sebbene in un settore diverso.
Indagini in corso
Le forze dell’ordine stanno ricostruendo l’esatta dinamica dell’aggressione, raccogliendo le testimonianze e analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza del locale e delle zone limitrofe.
Solidarietà dalle istituzioni
Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha espresso solidarietà alla vittima sui social media, condannando fermamente l’episodio:
“Una violenza inaccettabile. A Trento non c’è posto per la discriminazione. Dobbiamo lavorare su una cultura del rispetto, partendo dai più giovani. Mi auguro che i veri tifosi prendano le distanze da questi individui, che nulla hanno a che fare con i valori dello sport“.
Anche la vicepresidente della Provincia di Trento, Francesca Gerosa, ha espresso la sua vicinanza alla poliziotta, condannando l’odio, la violenza e l’ignoranza dimostrate dagli aggressori.
Rosario Coco, presidente di Gaynet, ha invece puntato il dito contro il silenzio del governo di fronte alla crescente violenza omotransfobica, che non risparmia nemmeno chi indossa una divisa.
Una paura mai provata prima
Per la poliziotta, qualcosa è cambiato. Ai giornalisti ha confidato di non aver mai avuto paura prima d’ora: le era capitato di ricevere offese e battute spiacevoli, ma mai di subire una violenza fisica. Ora, invece, il timore si è fatto reale:
“Fino a qualche anno fa non sarebbe potuto accadere. Oggi c’è un clima preoccupante“, ha commentato con amarezza.