Trump dopo Panama punta la Groenlandia, la strategia politica
Il prossimo 20 gennaio ci sarà il cambio della guardia con Donald Trump che prenderà il posto di Joe Biden e sarà il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Questi è stato eletto per la seconda volta dal popolo americano nel corso dell’ultima tornata elettorale.
Il prossimo presidente americano sembra però già avere le idee chiare su quali punti della sua campagna elettorale mettere in atto negli anni a venire. Il primo riguarda un disegno politico a cui sta pensando da tempo ossia rendere il Canada il 51esimo stato degli Usa. Una proposta già rispedita al mittente dal primo ministro Justin Trudeau ma che piace ad una percentuale di canadesi.
A questo progetto adesso però vanno ad aggiungersi due nuove idee politiche ossia mettere le mani prima sul Canale di Panama e poi sulla Groenlandia ma anche in tal senso ci sono alcuni problemi da affrontare.
Donald Trump e le mire su Panama
Nel corso degli ultimi giorni, il presidente Trump ha più volte parlato dello stretto di Panama. Questo collega l’Oceano Atlantico all’Oceano Pacifico e per questo viene utilizzato dalle navi mercantili per spostarsi. Proprio in merito, il presidente ha lanciato una grave accusa al governo di Panama ossia quella di applicare tariffe eccessive proprio ai mercantili americani. Per questo motivo Trump ha minacciato di prendere il controllo dello stretto appena sarà seduto nello studio ovale della Casa Bianca.
Queste dichiarazioni hanno scatenato la reazione del presidente di Panama, José Raúl Mulino che ha deciso di rispedire al mittente ogni minaccia ed inoltre ha dichiarato: “Ogni metro quadrato del Canale di Panama e delle aree adiacenti appartiene a Panama e continuerà ad appartenergli”. Inoltre, Mulino ha chiarito come sul canale non ci sia alcuna influenza da parte degli USA, dell’Unione Europea o della Cina. Ma questa storia a quanto pare non è finita qui.
Trump e il caso della Groenlandia
I piani di Trump infatti continuano ed a quanto pare nel suo mirino non è finito solo il Canale di Panama. Di recente il prossimo presidente degli americani ha anche fatto un particolare riferimento alla Groenlandia. Questi ha dichiarato di essere interessato ad acquistare questa nazione che fa parte del regno di Danimarca, ma dal 1979 ha acquisito il diritto di autogovernarsi.
Anche in questo secondo caso la risposta non si è fatta attendere ed il primo ministro Mute Egede si è detto favorevole al voler creare un forte legame con l’attuale presidente americano. Allo stesso tempo ha però chiarito: “La Groenlandia è nostra. Non siamo in vendita e non lo saremo mai”. Una presa di posizione netta nei confronti delle ultime mosse di Trump che appaiono comunque di difficile, o quasi impossibile, realizzazione.