Ucraina, Mosca frena sulla tregua, bombe su Kiev nella notte

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Mosca frena sul cessate il fuoco con l’Ucraina nonostante la disponibilità di Zelensky mostrata martedì 11 marzo nei negoziati di Jedda. Gli Stati Uniti si sono detti molto soddisfatti su quanto scaturito dall’incontro e hanno sottolineato che si faranno portavoce di quanto emerso, mandando un loro incaricato a parlare con Putin (L’Ucraina accetta il cessate il fuoco di 30 giorni, gli USA riprendono gli aiuti militari)
Nello stesso tempo gli USA, data la buona volontà ucraina nel voler mettere fine al conflitto, hanno dichiarato di riprendere gli aiuti militari all’Ucraina. Come detto il Cremlino è apparso scettico sui colloqui di Jedda, precisando che qualsiasi accordo sul conflitto tra Russia e Ucraina dovrà avvenire all’interno della Federazione Russa.
Le dichiarazioni del Ministero degli Esteri russo
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commentando in una intervista a Radio Sputnik i negoziati di martedì 11 marzo a Jedda, ha dichiarato che “la formazione della posizione di Mosca su un eventuale cessate il fuoco nel conflitto russo-ucraino, non avviene all’estero a causa di determinati accordi o degli sforzi di alcune parti, ma avviene all’interno della Federazione Russa. Le notizie principali per noi verranno da qui”
Alle dichiarazioni della portavoce del Ministero degli Esteri, hanno fatto eco quelle dell’omologo del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha esortato a “non correre troppo sull’ipotesi di una accettazione di una tregua di 30 giorni con l’Ucraina”, sottolineando che Mosca attende di ricevere dagli USA, informazioni dettagliate sui colloqui in terra araba con la delegazione ucraina
“In questi giorni– ha aggiunto il portavoce- abbiamo pianificato anche dei contatti con gli americani, durante i quali contiamo di ricevere informazioni complete”. A Mosca insomma sembrerebbe regnare lo scetticismo, tale sentore sarebbe stato avvalorato da una fonte russa di alto livello, che avrebbe dichiarato, che Putin avrebbe difficoltà ad accettare una proposta di cessate il fuoco senza ottenere qualche garanzia sui territori, in quanto, sempre secondo la medesima fonte “Putin ha una posizione forte perché la Russia sta avanzando”
Nella notte un attacco russo su varie città ucraine, colpita anche Kiev
Intanto nella notte tra l’11 e il 12 marzo, nonostante gli sforzi per un cessate il fuoco, un attacco missilistico russo sulla città di Kryvyi Rih, nell’Ucraina centrale, ha ucciso una donna di 47 anni e ferito almeno altre nove persone, questo è quanto si è appreso oggi, mercoledì 12 marzo, dal governatore della regione di Dnipropetrovsk, Serhiy Lysak.
L’attacco ha danneggiato anche una struttura infrastrutturale, grattacieli, edifici amministrativi, un negozio e una struttura educativa, ha aggiunto in una dichiarazione sull’app di messaggistica Telegram.
Kryvyi Rih, la città natale del presidente Volodymyr Zelensky, è stata spesso presa di mira da quando la Russia ha lanciato la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina tre anni fa.
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti ora porteranno, l’offerta scaturita nei colloqui di Jedda, alla Russia e che la palla è ora nel campo di Mosca. L’aeronautica militare ha affermato che la Russia ha utilizzato tre missili per attaccare Kryvyi Rih e il porto di Odessa sul Mar Nero, oltre ad aver inviato 133 droni per attaccare il Paese durante la notte.
A Odessa, l’attacco missilistico alle infrastrutture portuali ha ucciso quattro siriani e ferito un ucraino e un cittadino siriano, ha affermato il vice primo ministro Oleksiy Kuleba su Telegram. Secondo Kuleba, l’attacco ha danneggiato la nave “MJ PINA” battente bandiera delle Barbados che stava caricando grano per l’esportazione in Algeria, così come un’altra nave e strutture di stoccaggio del grano.
Lysak ha affermato che l’attacco notturno alla città di Dnipro ha ferito anche una persona e danneggiato infrastrutture, aziende e circa 10 abitazioni private, provocando incendi che sono stati per lo più spenti.
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