USA, tanti artisti contro Trump, vietano che i loro brani siano usati per la campagna elettorale del candidato repubblicano
Mancano poco più di due settimane alle presidenziali americane, i due candidati sono abbastanza vicini nei sondaggi, ma Donald Trump continua ad avere problemi in campagna elettorale per utilizzare i brani degli artisti. Sono in tanti i cantanti e le cantanti che hanno preso le distanze dal candidato repubblicano alla Casa Bianca. Dopo l’endorsement di Taylor Swift per Kamala Harris e il successivo botta e risposta social con Trump, anche altri artisti non solo hanno preso le distanze dall’ex presidente, ma hanno vietato che i loro brani siano riprodotti durante i suoi comizi.
Oltre Beyoncè e Celine Dion che hanno da subito preso le distanze da Trump, il cantautore Isaac Hayes la scorsa estate ha intentato una causa contro di lui, chiedendo 3 milioni di dollari di danni e le scuse pubbliche, dopo che il brano “Hold On, I’m Comin” di Sam & Dave’s di cui Hayes detiene i diritti, è stato usato come sottofondo di ben 135 convention repubblicane.
Once again, the estate and family of @isaachayes DID NOT approve the use of “Hold on I’m coming’” written by Isaac Hayes and David Porter by Donald Trump tonight in Atlanta.
We and our partners at @primarywave are taking legal action to stop the unauthorized use of this song.…
— Isaac Hayes III (@IsaacHayes3) August 4, 2024
Ma non finisce qui, anche altri artisti si sono opposti all’utilizzo dei propri brani durante la campagna elettorale di Trump. I Foo Fighters non hanno apprezzato che Robert F. Kennedy Jr. abbia espresso il suo endorsement a Trump sulle note del loro brano “My Hero” precisando che non avevano dato il permesso per usarlo, tantomeno lo avrebbero concesso qualora gli fosse stato chiesto.
Gli Abba hanno chiesto a Trump di non usare i loro brani., “The Winner Takes It All” e “Dancing Queen” divieto che sembra avere irritato non poco l’ex presidente, in quanto i due brani sono tra i suoi preferiti. Pesantissima la reazione di Jack White dei White Stripes dopo che il brano “Seven Nation Army” è stato usato in un video promozionale di Trump sui social, l’artista ha manifestato il suo disprezzo per il candidato minacciando denunce qualora il suo brano e altri riconducibili a lui fossero stati utilizzati.
Denuncia che invece è arrivata da Neil Young, che dopo vari ammonimenti, ha fatto causa a Trump per violazione del copyright, chiedendo un sostanzioso risarcimento “Questa denuncia non intende mancare di rispetto ai diritti e alle opinioni di cittadini americani che sono liberi di scegliere il loro candidato preferito – ha fatto scrivere il cantante dai suoi legali – tuttavia il querelante in buona coscienza non può tollerare che la sua musica sia usata come tema per una campagna di ignoranza e odio, che mira a dividere e che non riflette i valori dell’America”
Ricorso alle vie legali per impedire a Trump di far risuonare i loro brani durante i comizi è stato fatto anche dai R.E.M.. Le canzoni della band erano state usate durante un raduno a Milwaukee. Sia Mike Mills che Michael Stipe nel prendere le distanze, hanno descritto il presidente Usa come un falso e un truffatore. Stipe a “Epcc Live” aveva già detto che “Trump mente e la gente muore”
Divieti a Trump sono arrivati anche dai suoi amici, Elton John, da sempre vicino all’ex presidente, gli ha vietato l’utilizzo di Rocket Man e Tiny Dancer per la sua campagna elettorale. Nella campagna elettorale del 2016 anche gruppi storici come i Queen e i Rolling Stones avevano vietato la riproduzione dei loro brani, divieto che l’ex presidente ha rispettato anche nel 2020 e nel 2024. Insomma sembra proprio che la maggior parte dei cantanti americani abbiano già scelto da che parte stare.