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La Val Venosta brucia da ieri sera, oltre 400 Vigili del Fuoco sono ancora impegnati nell’arginare un incendio di vaste proporzioni sopra il Prato dello Stelvio. Circa 100 ettari di bosco sono in fiamme e lo spegnimento è difficile per la difficoltà di approvvigionamento di acqua da parte dei mezzi di soccorso costretti a prelevarla in bacini lontani dal luogo interessato.
Cinque elicotteri all’alba hanno ripreso le operazioni di spegnimento, la protezione civile ha invitato la popolazione civile a chiudere le finestre e spegnere i sistemi di ventilazione a causa della densa nuvola di fumo che sovrasta i cieli. La situazione è monitorata attentamente per evitare che il bilancio dell’incendio diventi ancora più grave.
Le cause dell’incendio
Le cause dell’incendio con molta probabilità sono riconducibili alla grande siccità che ha colpito la zona, le piogge sono state pochissime, l’ultima delle quali risale al 23 marzo. Altro problema è rappresentato dal vento termico, il cosiddetto “Vinschger Wind”, che soprattutto nelle ore del pomeriggio soffia da Passo Resia verso Merano. A causa del terreno molto secco e appunto del vento, un mese fa un altro incendio ha richiesto una settimana di tempo per essere arginato
Val Venosta famosa per le sue mele
La Val Venosta è famosa per la produzione di mele ed è una delle valli più secche delle Alpi. La zona è circondata da vette maestose, Ortles e Gran Zebrù a sud e i tremila metri della vetta come confine nord, che vanno a formare una sorta di vallo che ferma le nuvole cariche di pioggia. Per fare arrivare l’acqua indispensabile per l’agricoltura, sono stati costruiti nel corso degli anni o meglio dei secoli, i “Waale”, antichissimi canali di irrigazione che portano l’acqua verso la valle.

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